L'epidemia continua ad avanzare in Sardegna, ma lentamente. E gran parte dei casi continua a interessare il Nord Sardegna.

Dei 44 nuovi pazienti riscontrati nel bollettino di ieri, che ha portato a 682 il totale dei malati Covid-19 nell'Isola, ben 39 sono nel Sassarese. Ben 31 tamponi positivi nella casa di riposo Rsa San Nicola, dove già nei giorni scorsi erano state registrate alcune morti sospette. Nell'altra casa di riposo della città, Casa Serena, sono stati registrati altri tre morti, due dei quali positivi al coronavirus. Nel solo mese di marzo a Casa Serena sono morti 17 anziani, cinque sicuramente affetti dal virus.

E si attendono i risultati dei tamponi in un'altra residenza per anziani, quella di Porto Torres, dove sono già stati riscontrati dei casi di positività al SarsCoV-2.

In totale abbiamo 103 contagi nella Città Metropolitana di Cagliari, 58 nel Sud Sardegna, 10 a Oristano, 57 a Nuoro, 454 tra Sassari e Gallura.

Quasi 5mila i tamponi effettuati, 32 i guariti e 28 le vittime, la cui età media - ha fatto sapere ieri Solinas - si è alzata da 74 a 76,6 anni. Alle 28 del bollettino di ieri, tuttavia, ne vanno aggiunte almeno altre due: il sacerdote di Nuoro e la donna di San Gavino.

POCHI RICOVERI - Nell'Isola sono di meno, rispetto al resto del Paese, le persone che finiscono per essere ricoverate. In terapia intensiva è finito il 4% dei pazienti, contro il 5% del dato nazionale, solo il 17% è stato ricoverato contro un dato nazionale del 37%. Il 78% dei malati sardi è in isolamento domiciliare, a fronte di un dato nazionale del 58%.

Quanto alle strutture, da oggi diventa operativo anche il Policlinico di Sassari, con due posti di terapia intensiva.

PICCO INCERTO - Una situazione dunque difficile come in tutta Italia, ma ancora non drammatica, se si escludono i dati delle case di riposo del Sassarese e l'incertezza del picco, vista anche la lentezza dell'avanzamento dell'epidemia. L'Einaudi Insitute for Economics and Finance (Eief) ha diffuso una tabella in cui ipotizza le date del picco per le varie regioni italiane (comprese tra il 7 aprile e il 1 maggio) nelle varie regioni. Ma non lo ha calcolato per Sardegna, Marche e Molise, i cui dati vengono ritenuti ancora "insufficienti" per fare previsioni.

Lo stesso Solinas ha chiarito: "I picchi non sono preventivabili, non ci sono elementi scientifici per farlo.Non ho la sfera di cristallo per prevedere una fine anticipata delle restrizioni in Sardegna".

(Unioneonline/L)

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