Ieri sera, per la pace e contro le basi militari, hanno sfilato a Cagliari, da Viale Trento sino alla palazzina della Marina militare, le due sigle dei partiti comunisti (PCI e PCL) e alcune sigle indipendentiste coordinate da "A Foras". Tante bandiere rosse e altre variopinte hanno reso più caratteristica la manifestazione.

Dietro ai colori c'erano motivazioni ben radicate in questi partiti e movimenti: il ripudio di qualsiasi conflitto, l'uscita del nostro Paese dalla Nato e la lotta alle basi militari, che in Sardegna assume connotati molto precisi, solamente se si pensa a Teulada o Quirra, o alla ben nota vicenda della Rwm di Domusnovas, la fabbrica di bombe al centro di roventi polemiche.

Su quest'ultimo punto il segretario regionale del PCI (ex PdCI) Davide Meloni è categorico: "Lo ribadiamo a chiare lettere, noi comunisti siamo a fianco di questi lavoratori, ma è inammissibile che nel nostro territorio ci siano fabbriche di morte. Siamo quindi per una riconversione di questa realtà. Ci sono tante cose da fare, anche per il vicino Sulcis. La classe politica che è al governo della Regione - continua il dirigente - non può lavarsene le mani e deve fare qualcosa, anziché essere latitante su tematiche così importanti".
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