I gioielli di Nereide Rudas, subito dopo la sua morte il 19 gennaio del 2017, sono spariti nel nulla. Un valore immenso, economico e affettivo: e per il furto sono finiti sotto accusa i due ex badanti della psichiatra di fama mondiale.

Il figlio della Rudas, Pietro Marongiu, si era accorto dell'assenza dalla casa della madre dei gioielli (un valore difficilmente calcolabile, ma che si può definire milionario). Poi aveva notato un insolito movimento nel conto corrente della madre, con l'incasso di un assegno "sospetto" da 25 mila euro. Il criminologo si è così rivolto ai carabinieri della stazione di Villanova per denunciare tutto.

Le indagini, in collaborazione con i militari delle stazioni di Bosa e Montresta, sono andate avanti al riparo da indiscrezioni. Sotto accusa sono finiti i due "badanti" della psichiatra Antonio Vignoli (65 anni) e la moglie Renata Brizzi (66), entrambi di Carrara ma residenti a Bosa, il 31 gennaio compariranno davanti al giudice Giuseppe Pintori per l'udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio.

Durante le indagini i carabinieri hanno recuperato anche due collane e una spilla, sequestrate.

Matteo Vercelli
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