Screzi per debiti mai saldati oppure per una ragazza contesa.

Sono i possibili moventi dell'omicidio di Giovanni Fresi, accoltellato a morte davanti a una discoteca di Ossi nella notte tra Natale e Santo Stefano da un coetaneo, Giuseppe Dibo Elias, ora rinchiuso nel carcere di Bancali.

Dopo l'accoltellamento, avvenuto al culmine di una lite (pare non la prima tra i due), i gestori del locale hanno allertato il 118, mentre Elias, coetaneo della vittima e residente in Germania con il padre di origine siriana, era fuggito a casa della madre, originaria di Ittiri, che lo ospitava per le feste. E sarebbe stata proprio quest'ultima a convincerlo a non continuare a scappare, chiamando poi lei stessa i carabinieri.

Nelle prossime ore sul corpo del 26enne sassarese verrà eseguita l'autopsia e contemporaneamente Elias, difeso dagli avvocati Gabriele e Luigi Satta, sarà interrogato dai magistrati.

A condurre le indagini sono i carabinieri della compagnia di Sassari, coordinati dal sostituto procuratore Angelo Beccu.

Quanto alla ex dell'aggressore, cui forse Giovanni Fresi avrebbe fatto qualche apprezzamento non gradito al "rivale", sembra che anch'essa fosse nel locale al momento della lite poi degenerata e che abbia lasciato la discoteca assieme a Elias, ma non risulta indagata.

Intanto, gli amici di Giovanni hanno deciso di rendergli omaggio, accollandosi le spese per il funerale, che verrà celebrato non appena il magistrato darà il via libera per la sepoltura.

(Unioneonline/l.f.)
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