Il primo allarme poco prima delle 7 di stamattina, quando una delle guardie giurate in servizio al palazzo di Giustizia di Cagliari ha visto, all'altezza del colonnato esterno, l'involucro confezionato con buste di plastica nera chiuse con il nastro isolante e con alcuni cavi elettrici collegati a un tastierino numerico.

Poi un cartello, inquietante: "Attenzione, seconda bomba". Il vigilante ha chiamato il 113 e il grande stabile in piazza Repubblica - dove a nessuno è stato consentito l'accesso - è stato circondato dalla polizia.

Sono arrivate subito le volanti, poi la Scientifica e gli artificieri, che hanno utilizzato il robot per esaminare da vicino l'involucro (attraverso le telecamere del robot) e poi il cannoncino ad acqua. Quest'ultimo, con un getto potentissimo da distanza ravvicinata, ha ridotto in frantumi il presunto ordigno, impedendone l'esplosione. I frammenti sono ora all'esame della Scientifica, ma secondo voci nell'involucro c'era un tubo di plastica contenente un modesto quantitativo di polvere pirica.

Gli artificieri (foto L'Unione Sarda - Almiento)
Gli artificieri (foto L'Unione Sarda - Almiento)
Gli artificieri (foto L'Unione Sarda - Almiento)

Fatte le dovute proporzioni, sempre secondo le voci, qualcosa che somigliava più a un grosso petardo che a una piccola bomba. Proprio durante queste operazioni, al centralino del palazzo di Giustizia è giunta una telefonata anonima che annunciava la presenza di un altro ordigno: quello che, secondo il cartello, sarebbe dovuta essere la prima bomba.

A quel punto, la Questura ha deciso di delimitare l'area con il nastro biancorosso ed è iniziata la ricerca, che non ha dato frutti. Gli investigatori della Digos della Questura, coordinati dal dirigente Raffaele Attanasi, stanno ora indagando per risalire a chi ha sistemato il piccolo ordigno davanti all'ingresso del "Palazzaccio", dove molte udienze sono saltate.

All'esame degli investigatori - tra le altre cose - è anche la lista dei processi in programma oggi, diversi dei quali sono stati rinviati.

In tarda mattinata è previsto un vertice in Prefettura in merito a quanto accaduto.

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