Cinque cagliaritani, due dei quali ritenuti gli organizzatori di violente contestazioni, sono accusati di associazione con finalità di terrorismo o eversione all'ordine democratico, nell'ambito dell'inchiesta sulle manifestazioni contro le basi militari in Sardegna organizzate tra il 2014 e 2017, alcune delle quali sfociate in scontri tra antimilitaristi e forze dell'ordine.

Le tensioni si registrarono al poligono di Capo Frasca, Salto di Quirra, Decimomannu ma ci furono anche episodi di imbrattamento e danneggiamento con scritte sulle sedi delle Poste Italiane, Istituti di Credito, Tirrenia e della Rwm di Domusnovas.

Gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari, compiute dalla Digos della Questura di Cagliari su delega della Direzione distrettuale antiterrorismo, sono stati notificati complessivamente a 45 persone, tra i quali appunto i cinque antimilitaristi.

Gli altri 40 sono accusati di reati minori che vanno - a vario titolo - dai danneggiamenti alla resistenza, lesioni, partecipazione a manifestazione non autorizzata e imbrattamento.

Nel fascicolo si fa riferimento anche a una rapina avvenuta in un negozio Brico: due degli indagati avrebbero strattonato un commesso per rubare un barattolo di vernice da usare durante le manifestazioni.

Tra gli indagati per reati minori anche l'ex brigatista Giuliano Deroma, oggi 63enne.

(Unioneonline/D)
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