Il Conte bis ha ottenuto la fiducia, il governo non è ancora al completo (mancano viceministri e sottosegretari) ma il sigillo del voto delle Camere corrisponde al varo della nave. Si parte.

Conte ha superato la prova del Senato e nello stesso giorno Paolo Gentiloni è stato indicato da Ursula von der Leyen come nuovo commissario europeo per gli Affari economici, sarà lui il successore del francese Pierre Moscovici, si tratta di un posto importante, un riconoscimento alla figura di Gentiloni, persona seria, preparata, misurata. È come se un giocatore fantasma avesse premuto il tasto reset e fosse iniziato un nuovo videogame. Il passato? Non c'è più, come se non fosse mai esistito.

Un anno di governo gialloverde è stato spazzato via dagli eventi scatenati da Matteo Salvini con l'apertura di una crisi che il leader della Lega non aveva apparecchiato, la classica crisi al buio. È andata come abbiamo scritto quando è apparso l'abbaglio di Salvini: Cinque Stelle e Partito democratico hanno fatto il governo. Crash. Sorpresa.

E ora? Finita la festa, comincerà l'avventura del governare, che è affare ben diverso da un party in terrazza. L'Unione europea darà una mano al Conte bis, ma chi si illude di ottenere un facile via libera a aumentare spesa e debito scoprirà presto la realtà: una manovra da oltre 30 miliardi che è già ipotecata dalle clausole per non far scattare l'aumento dell'Iva. C'è chi dice che le difficoltà economiche della Germania sono grandi (è vero) e dunque ci sarà spazio per ammorbidire i vincoli di bilancio (vero, ma solo in parte).

A Berlino non sono dei dilettanti, proprio ieri sera la Cancelliera Angela Merkel ha spiegato che la dottrina del pareggio di bilancio - chiamata “zero nero” - non subirà alcuna deroga: "Posso assicurare che terremo fede all'obiettivo del bilancio in pareggio, perché parlano a favore di questa scelte motivi economici molto fondati e anche aspetti di giustizia".

È la frase successiva di Merkel a svelare la differenza tra una grande statista e i partitanti di cui sentiamo le dichiarazioni da decenni. Cosa dice la Cancelliera? "Sarebbe un grave errore gettare il peso del debito sulle spalle della prossima generazione". Esattamente il contrario di quanto è stato fatto e si continua a fare in Italia: si accumula un debito pubblico che peserà sui giovani di oggi, i nostri figli. Il Conte bis è un azzardo? Sì, come tutti i governi di coalizione. Il governo gialloverde era un incubo, ma era anche l'unico format possibile in quel contesto.

Leggere il futuro è impossibile, provare a dare un po' di razionalità a quello che è successo e che succederà è invece un esercizio da fare. Il primo punto è quello della durata. Qui entrano in gioco Salvini e Conte (più Renzi). Il leader della Lega scommette su una breve durata del governo per capitalizzare il crash (che per ora è solo suo), mentre Conte cercherà di vivere il più a lungo possibile per logorare in una guerra di pazienza (che Salvini non ha) il suo unico avversario in campo. Il tempo è l'arma di entrambi, Salvini lo accorcia, Conte lo allunga.

La partita è nel tempo e anche nello spazio: dunque Conte potrà manovrare in Europa velocemente e con efficacia, in una dimensione grande dove Salvini non ha capacità di movimento, per un deficit strutturale della Lega che non ha le persone in grado di pensare a una strategia di politica estera.

Qui Conte ha davvero un grande vantaggio e Salvini annaspa. Sul piano delle relazioni internazionali, inoltre, la squadra del Partito democratico è ben costruita: Gentiloni alla Commissione Ue è la sicurezza di un vero professionista; Gualtieri a Roma è il link perfetto per non perdersi nei corridoi della Commissione e dell'Europarlamento che il neo ministro dell'Economia conosce molto bene; Enzo Amendola, ministro degli Affari Europei, è persona intelligente, giovane, capace.

Sentiamo arrivare l'obiezione: “Ma c'è Di Maio ministro degli Esteri! come si può stare tranquilli?”. Vero, ma la politica estera non la fa il titolare della Farnesina, è un compito del Presidente del Consiglio e Conte ha dimostrato di essere molto abile, visto che il governo nasce come una operazione internazionale. Durerà? Anche per noi è tutta una questione di tempo, come cantava Battisti, “lo scopriremo solo vivendo”.

MARIO SECHI

DIRETTORE DELL'AGI E FONDATORE DI LIST
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