Dopo lo stop all'agitazione inizialmente prevista per il 30 luglio, i dipendenti Forestas minacciano ancora una volta di incrociare le braccia.

Il sindacato degli operai e impiegati Sadirs e quello dei dirigenti Confederdia hanno deciso di ri-attivare le procedure per uno sciopero generale, per gli stessi irrisolti motivi che avevano portato alla proclamazione dello stato di agitazione, in piena campagna Antincendio, poi sospeso.

I lavoratori chiedono la messa a norma del proprio contratto con l'applicazione della legge 6/2019 votata all'unanimità dal precedente consiglio regionale per gestire questi dipendenti con un regolare contratto pubblico e la stabilizzazione di oltre mille precari storici.

"La Giunta aveva dato per approvate le delibere per il transito del personale a tempo indeterminato dell’Agenzia Regionale Forestas nel ruolo unico Regionale (CCRL) e l’avvio della stabilizzazione per il personale a tempo determinato, in applicazione della Legge Regionale 6/2019: sembravano risolti gli annosi problemi, tanto che i lavoratori avevano ringraziato il Presidente della Regione e gli Assessori Valeria Satta, Gianni Lampis per aver rispettato gli impegni assunti", fanno sapere i rappresentanti dei lavoratori in una nota.

"Siamo invece costretti a constatare, con delusione e disappunto, che sono trascorse invano quattro settimane da quando Solinas dichiarava alla stampa di aver dato finalmente ai lavoratori una risposta concreta che in tempi brevi avrebbe portato al nuovo inquadramento del personale dell’Agenzia e l’assessore all’Ambiente Lampis esprimeva soddisfazione per la responsabilità dimostrata dai sindacati", affermano i vertici del Sadirs-Forestas.

"Purtroppo per noi, non v’è ancora traccia (e nulla si sa a tutt’oggi) delle due Delibere sulla carta date per approvate dal 26 luglio, ancora non pubblicate sull’Albo Pretorio on-line nel sito della R.A.S. (mentre appaiono tutte le altre Delibere successive e precedenti)", dichiarano ancora le segreterie dei sindacati, "nell’ultimo mese, abbiamo letto alcuni messaggi rassicuranti, che ormai suonano per molti lavoratori come un bluff: di fatto, delle delibere di indirizzo al Coran del 26 luglio, non si sa più nulla e chi come noi, responsabilmente, aveva revocato lo sciopero in un periodo cruciale dell’antincendio, ora sente puzza di bruciato".

"Chiaramente i lavoratori di Forestas e le organizzazioni sindacali si sentono presi in giro", fanno sapere ancora i sindacati, "il periodo di attesa è terminato: migliaia di lavoratori dell’Agenzia Forestas non intendono accettare ulteriormente questa situazione", minacciando una "ripresa della lotta nel brevissimo termine" e uno sciopero per la prima decade di settembre.

(Unioneonline/F)
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