Già nel 2006 si pensò a Quartu per realizzare lo stadio temporaneo del Cagliari in attesa di costruire il nuovo impianto nel capoluogo.

È quanto affermato da Massimo Cellino davanti ai giudici nel processo in corso sulla realizzazione dello stadio Is Arenas che vede sotto accusa tra gli altri l'ex presidente dei rossoblù, l'allora sindaco Mauro Contini e il suo assessore Stefano Lilliu.

I reati contestati a vario titolo: tentato peculato e falso ideologico per far costruire lo stadio a spese del Comune. Come? Mandando al pagamento presso l'amministrazione un falso stato di avanzamento dei lavori in un cantiere pubblico (attiguo al campo) dove le opere non erano state eseguite.

Oggi testimoniano proprio Cellino e Contini.

"Mi hanno imbrogliato", ha detto il primo ai giudici rispondendo alle domande dei pm e riferendosi al Comune, "nel campo di Quartu neanche energia elettrica c’era. Mi hanno detto bugie". La cabina "doveva essere fatta dal Comune, avrei preferito farla io. Abbiamo giocato le partite coi gruppi elettrogeni".

Nel 2012 nelle riunioni in Prefettura sul progetto dell’impianto "la gente scappava, aveva paura della Procura. La perfetta voleva andare via, la Forestale era andata due volte a prendere documenti".

"Quartu era il posto più vicino e adeguato per il Cagliari, nell'impianto avevano giocato anche squadre di serie C", ha concluso Cellino: "Non volevo portare la squadra ancora una volta a Trieste. Via Olimpia? Qual è? Recinzioni? Ho pagato 1800 metri di New Jersey. Coprivo i costi per i bus che portavano i tifosi, gli straordinari dei vigili, la segnaletica. Mi resi conto del costo dello stadio quando vennero i miei avvocati in carcere".

Mauro Contini (foto L'Unione Sarda - Manunza)
Mauro Contini (foto L'Unione Sarda - Manunza)
Mauro Contini (foto L'Unione Sarda - Manunza)

Poi ha cominciato a parlare l'ex sindaco Mauro Contini, secondo il quale l'operazione per il Comune era "straconveniente". Lui mai avrebbe "partecipato agli incontri per decidere chi dove occuparsi di recinzione e altro", e del resto "il Cagliari pagava anche un canone". In ogni caso "io non ho le competenze tecniche, mi fidavo di ciò che diceva il dirgente".

Gli argomenti amministrativi a volte sono tanto complessi e specifici che "facevo finta di capire quel che si diceva". Comunque "non sapevo che le opere che la società voleva eseguire con un ribasso d'asta del 44 per cento erano già stati avviati" nell'estate 2012.

L'idea Quartu, visti i problemi del sant'Elia (la squadra l'anno prima aveva giocato a Tempio), venne nel periodo di Pasqua del 2012. Cellino e Contini ne parlarono "sulla barca" del presidente.
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