Condanne fino a 30 anni al processo che ha visto alla sbarra i componenti della banda responsabile dei ripetuti assalti ai portavalori in Sardegna.

La sentenza è stata emessa dal tribunale di Lanusei, poco dopo l'ora di pranzo.

GLI IMPUTATI - Trent’anni per Giovanni Olianas, ex sindaco di Villagrande, e per il suo luogotenente Luca Arzu di Talana; 20 anni per Angelo Lostia di Olzai; Sergio Arzu di Talana: 21 per Fabrizio Manca di Villanova; 13 per Mario Pirari di Nuoro; 7 e mezzo per Gianluigi Olianas di Villagrande; 18 per Simone Balloi di Fonni, 15 per Pasquale Scanu di Bitti, 12 per Michele Cherchi di Benetutti; 11 per Antonello Mesina di Orgosolo; 4 per Carlo Olianas di Villanova,; 3 per Gavino Pira di Gavoi; 4 abbi e 2 mesi per Pietro Paolo Lotto di Villanova; 3 anni per Francesco Monni di Orune; 6 anni per Roberto Serra di Quartu; 8 per Salvatore Deriu di Santu Lussurgiu, 6 per Manuele e Matteo Soro di Genova, 7 per Giovanni Salvatore Pirisi di Sarule; 10 per Carmelo Soru di Ovodda; 4 anni e 6 mesi per Pasquale Bellu; 2 anni e 8 mesi a Rosa Marta Coda; 4 anni a Silvana Conti di Villagrande (moglie di Giovanni Olianas). Assolti Rossano Murru di Tertenia e Tania Serra di Lanusei (compagna di Luca Arzu).

Cade, invece, l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga.

"SODALIZIO CRIMINALE" - Dopo una settimana di camera di consiglio i giudici della prima sezione penale di Cagliari entrano in aula e pronunciano il verdetto: in Sardegna era stato costituito promosso e organizzato un sodalizio criminale dedito agli assalti ai furgoni portavalori nel quale ciascuno avrebbe partecipato a specifici episodi. Confermata l’impostazione del pm Danilo Tronci, coordinatore di un’inchiesta durata anni nella quale sono contestati a vario titolo anche i reati di ricettazione, riciclaggio, sequestro di persona, furto, porto d’arma, spaccio: i capi presunti erano Luca Arzu, Lostia, Sanna e Giovanni Olianas e quest'ultimo era "il cervello" di una banda dal "Dna ogliastrino" che, per la Dda, operava con modalità paramilitari utilizzando armi da guerra e i cui componenti dovevano rispondere di uno o più episodi organizzati anche grazie alle "informazioni" ottenute "dalle guardie giurate".

12 RAPINE - Il sodalizio sarebbe stato protagonista di 12 rapine (andate a segno o fallite) a market, centri commerciali, istituti di vigilanza e portavalori e del riciclaggio del denaro sporco nella ristrutturazione di case, nell'acquisto di auto e nella creazione di società all'estero. Impostazione in parte modificata dalla sentenza, che comunque ha riconosciuto la fondatezza della ricostruzione investigativa nel suo quadro generale.

I CRIMINI - Giovanni Olianas era ritenuto dal pm Danilo Tronci «il cervello» della banda i cui componenti (a venti è contestata l'associazione per delinquere) devono rispondere, ciascuno secondo il suo ruolo, del colpo all'Emme Zeta di San Sperate nel 2005, al blindato della Vigilanza Sardegna a Irgoli (mancato, dicembre 2011), al market Ld di Tortolì (11 mila euro, maggio 2012), alla sede della Vigilanza Sardegna a Nuoro (5 milioni, ottobre 2013), alla sede della Mondialpol di Arzachena (fallito, luglio 2015), al portavalori della Vigilpol sulla Statale 131 a Bonorva (500mila euro, settembre 2015), al furgone della Mondialpol tra Ardara e Siligo (fallito, novembre 2015), della Sicurezza Notturna a Barbusi (fallito, dicembre 2015) e ad altri tre della Mondialpol (falliti) tra Ardara e Siligo (dicembre 2015) e Olbia e Sassari (dicembre 2015 e gennaio 2016).

L’ultimo colpo doveva essere messo a segno nel marzo 2016 a Voghera. Sarebbe stato il più consistente, studiato per rispondere a una seconda banda operativa nell'Isola che qualche giorno prima aveva organizzato un blitz alla Mondialpol di Sassari (20 milioni di euro).

Poi ci sono i furti e l'uso di auto e armi per i colpi, lo spaccio di droga (10 chili e 2 mila piante di marijuana più "quantità imprecisate" di cocaina) e il riciclaggio dei soldi con l'acquisto e l'intestazione a terze persone della proprietà di alberghi, auto e quote di società, l'apertura di conti correnti e lo spostamento del denaro in aziende all'estero.
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