"È una classe certamente vivace ma non avrei mai pensato che potessero arrivare a tanto".

È incredula la docente oggetto di un gravissimo episodio di violenza all'istituto professionale Ipia "Emanuela Loi", a Carbonia.

I fatti risalgono a un paio di giorni fa. La donna era in classe, alla sesta ora, quando gli studenti hanno cominciato a tirarle addosso di tutto: libri, penne, matite e bottigliette di plastica.

"Ho lasciato correre in modo che si calmassero - racconta - anche se nel pavimento intorno a me erano sparsi i tanti oggetti che mi sono stati lanciati".

Ma, a pochi minuti dal termine della lezione e della giornata scolastica, i ragazzi danno il peggio di loro.

Succede in pochi secondi: uno abbassa le tapparelle, un altro spegne la luce, un altro ancora chiude e blocca la porta. Lei è in trappola, cerca di uscire disperatamente dall'aula. Nel momento di massima vulnerabilità, gli studenti cominciano a spintonarla, colpirla, "tra le urla e le risate", finché il suono della campanella non la "salva". Al trillo, gli studenti scappano via. E lei rimane sola: "Ero incredula e spaventata".

La professoressa ha denunciato tutto ai carabinieri: sul caso lavorano i caso i militari della Compagnia di Carbonia coordinati dalla Procura minorile di Cagliari.

(Unioneonline/D)
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