Fa danzare anche le parole Roberto Bolle in una sorta di dizionario personale, uno zibaldone di pensieri in cui apre lo sguardo a se stesso e alla vita. Un modo di raccontarsi inedito in cui fa abitare il corpo e l'anima in parole scelte con cura, da "Acqua", che apre, a "Volontà", che chiude. Tutto questo nel nuovo libro "Parole che danzano" (pp240), in libreria per Rizzoli.

Un viaggio nella bellezza, nell'arte e nell'umanità, con immagini in cui il più grande ballerino italiano, étoile del Teatro alla Scala dal 2004, si mostra in tutta la sua bravura.

"I grandi teatri, le piazze, il programma Rai 'Danza con me' mi hanno insegnato a parlare, prima col corpo e poi con la voce", spiega Bolle che ha vinto in questo modo la sua timidezza e torna su Rai1, l'1 gennaio in prima serata, con la quarta edizione di "Danza con me" che apre l'anno con primo ospite Vasco Rossi.

Nel libro la scoperta è quella di un Roberto Bolle pigro, estremamente disordinato, che ama viaggiare e adora il Giappone, che si dedica con piacere alla cucina, che crede negli angeli umani come i "tanti dottori e infermieri, che rischiano la propria vita per salvare quelle degli altri".

GLI INCONTRI - Nelle pagine anche l'eccezionale incontro con Nureyev che era "carisma allo stato puro: saliva sul palco e tutto il resto scompariva" e quello, a 23 anni, con il coreografo William Forsythe "che aveva completamente destrutturato il linguaggio della danza classica per crearne uno inedito. Fu un tuffo in una rinnovata liberta`". E poi i grandi maestri che ha avuto la fortuna di incontrare e la gratitudine verso Alessandra Ferri e John Neumeier.

Se c'è un luogo in cui non si può mentire, dice Bolle, "è il palcoscenico che ci guarda dentro, ci legge nel profondo e ci mostra per quelli che siamo davvero".

Un'autobiografia unica, fatta da una costellazione di parole.

LE PAROLE - Con "Anima" Bolle descrive la danza come "aria, soffio e vento". E poi l'"Amore" che "somiglia al tempo". La "Danza" che è la "è la calligrafia dell'anima se è vero che la musica ne è la voce".

E ancora la "Bellezza" che "salverà il mondo".

Ampio spazio al grande polo di attrazione che per Bolle è sempre stato il cinema con Fred Astaire e Michael Jackson come punti di riferimento e tra i film più amati, quelli con i grandi ballerini.

Bolle ha voluto inserire nel suo libro la parola "italiano" perché "sono orgoglioso di esserlo" e "Scala", "il mio teatro" dove è entrato per la prima volta a 12 anni e dove ha trascorso la sua vita come allievo, come membro del corpo di ballo, quindi come primo ballerino e, infine, étoile.

(Unioneonline/v.l.)
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