Lo sguardo di Antonio Gramsci a Firenze nel quartiere dell'Isolotto. Creatura viva che osserva la città e i suoi abitanti.

È il maxi murale che sta realizzando Jorit Agoch, nato a Napoli da madre olandese e padre italiano, uno dei più noti e apprezzati esponenti della street art in Italia. Dopo aver raffigurato Nelson Mandela, Maradona, Che Guevara, San Gennaro e Ilaria Cucchi, Jorit ha rivolto la sua attenzione al grande intellettuale sardo, arrestato, messo in carcere e condannato dal regime fascista.

"Bisogna impedire a quel cervello di funzionare per almeno vent'anni" dichiarò il pubblico ministero Ingrò durante il processo del maggio del 1928. Un omaggio a Gramsci che è il frutto dell'iniziativa dell'associazione culturale Teatro Puccini. A ridosso di due significative celebrazioni: nel 2021, infatti, ricorrono il 130esimo anniversario della sua nascita e il centenario del partito comunista italiano del quale Antonio Gramsci fu tra i fondatori.

Sull'opera vengono riportate le parole dell'autore dei "Quaderni dal carcere": "Anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio… La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere".

Jorit ha spiegato così la sua scelta artistica: "Un passo ulteriore verso l'idea giusta della street art, un modo per dare identità, valore e storia a un quartiere. Per me essere qui è un regalo e anche una grande responsabilità. Gramsci incarna un pensiero forte di quelli che non si trovano adesso".
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