Un viaggio agli albori dell'universo, o nel mondo delle piante nell'anno internazionale dedicato alla loro salute.

È già iniziata con diversi appuntamenti in tutta Italia, nell'ambito di 7 progetti, la Notte europea dei ricercatori 2020, il tradizionale appuntamento promosso dalla Commissione Europea in cui gli scienziati aprono i propri laboratori ai cittadini.

Quest'anno, a causa della pandemia di Covid-19, l'iniziativa, che si tiene tradizionalmente l'ultimo venerdì di settembre, è stata spostata al 27 novembre. Ma in varie città italiane è già iniziata la marcia di avvicinamento. Con aperitivi scientifici, conferenze, mostre, spettacoli, per imparare la scienza giocando, nel rispetto delle norme di sicurezza legate all'emergenza sanitaria.

Nata nel 2005, la Notte europea dei ricercatori nel 2019 ha coinvolto circa 1,6 milioni di partecipanti, in più di 400 città in tutta Europa. Nel 2020 sono 51 i progetti approvati e finanziati, legati a 30 Paesi. L'Italia è il Paese con il numero più elevato di iniziative, spalmate in più di 100 città. I 7 progetti italiani sono: Bright-Night, coordinato dall'Università di Firenze; Ern Apulia, dall'Università del Salento; MeetmeTonight, dall'Università Milano-Bicocca; Net Science, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr); Sharper, dall'impresa sociale di comunicazione della scienza, Psiquadro; Society Next, dal Consorzio interuniversitario Cineca, e Superscienceme, dall'Università della Calabria.

Mai come quest'anno di emergenza sanitaria, spiegano gli organizzatori, "la Notte europea dei ricercatori ha l'obiettivo di dare spazio al dialogo tra cittadini e scienziati in tutta Europa, per fare conoscere il ruolo e il valore della ricerca nella società e per il futuro, per evidenziare l'impatto della scienza sulla nostra vita quotidiana e - concludono - per motivare i giovani ad affrontare carriere scientifiche".

(Unioneonline/v.l.)
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