«Le risorse non sono ancora state quantificate, «ma saranno all'altezza dell'ambizione del progetto». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria Andrea Martella interviene in commissione Cultura alla Camera per illustrare come pensa di usare i fondi europei del Recovery Plan e premette: «Per un settore da anni in crisi strutturale con una situazione aggravata dalla pandemia è una sfida da non perdere. Anzi da vincere».

L'impegno

Il governo però, rivendica il sottosegretario snocciolando uno a uno gli interventi degli ultimi anni, «è impegnato da tempo in una riforma» e negli ultimi mesi ha investito risorse importanti. Per soccorrere l'editoria, dice Martella, «vanno stabilizzate» una serie di misure già in atto come il credito di imposta per gli investimenti pubblicitari, il bonus fiscale per i servizi digitali e le spese di connessione, l'estensione e l'incremento fino a 4mila euro del tax credit per le edicole e per i distributori che raggiungono i Comuni con meno di 5000 abitanti, ma anche il credito di imposta per la carta e la forfettizzazione delle rese dei giornali.

La ricerca della qualità

Non solo. Perché se la pandemia ha «ulteriormente aggravato» la crisi, è vero anche che «ha contribuito a rafforzare la domanda di un'informazione accurata, di qualità, affidabile e pienamente accessibile alla popolazione». Da qui l'obiettivo del governo, anche con l'aiuto dei fondi europei, di «tutelare il lavoro dei giornalisti» e sostenere le imprese, accompagnando però l'intero settore verso una «necessaria trasformazione». Una linea che trova d'accordo i Cinque Stelle: «Con la pandemia la crisi del settore editoriale si è fatta drammatica. Al tempo stesso, la richiesta d'informazione di qualità si è fatta altrettanto stringente. Dobbiamo uscire da questa contraddizione utilizzando i fondi del Recovery Plan per aiutare l'editoria ad adeguarsi alle sfide dei tempi che corrono», sottolinea la presidente della commissione, Vittoria Casa. La priorità, anticipa Martella, verrà data ad investimenti «per la transizione tecnologica e digitale della filiera e nel capitale umano». Il governo, spiega il sottosegretario Pd, punta «ad estendere al comparto editoriale gli incentivi del piano Transizione 4.0 già previsti dall'ordinamento vigente per le imprese manifatturiere».

(Unioneonline)
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