Omero, Dante, Leopardi, Manzoni sono autori classici che più classici non si può. Anzi sono veri capisaldi della letteratura, che i ragazzi cominciano a incontrare alle scuole medie. Troppe volte però il piacere della scoperta di scrittori che hanno fatto la storia della nostra cultura viene smorzata dal fatto di dover affrontare una lingua difficile, un po’ troppo lontana dall’italiano che parliamo tutti i giorni.

Un rimedio però ora c’è ed è la nuova collana dedicata agli autori classici pubblicata a inizio settembre da Piemme-Battello a Vapore e in cui scopriamo in quattro agili libretti di circa 170 pagine l’uno (anche Ebook) che Manzoni, Omero, Dante e Leopardi... erano dei fighi!

Autrice dei volumetti è Annalisa Strada, professoressa d’italiano nella vita di tutti i giorni, la quale ci conduce alla scoperta del lato più sorprendente e moderno della letteratura con un approccio assolutamente non convenzionale e sorridente. Pagina dopo pagina i lettori scopriranno che mostri sacri come Manzoni, Omero, Dante e Leopardi sono stati, prima di tutto, delle persone normali, con le proprie fissazioni, passioni e antipatie grazie alle trame e biografie smart, curiosità e lessico più vicino ai giovani!

Alla professoressa Annalisa Strada chiediamo allora come è nata l’idea della collana:

"L’idea è nata dal fatto che dentro di me si mescolano spesso tra loro due vite: quella di autore di libri per ragazzi e quella di docente di lettere nella scuola secondaria di primo grado. Lo ribadisco ogni volta che posso: sono due facce della stessa medaglia e ciò che accade in una vita ha sempre un’eco sull’altra. Ogni volta che mi sono trovata ad affrontare la storia della letteratura, oltre ad avvalermi del libro di testo ho dovuto a cercare integrazioni per rendere la spiegazione più coinvolgente: dettagli della biografia e parti dell’opera non antologizzate. Elaborando questi materiali mi è venuta l’idea di creare una collana che, con brio, potesse avvicinare i ragazzi ai grandi autori".

Quali sono i punti di forza di questi agili volumetti?

"Il punto di forza di questi titoli è che hanno una forma leggera, ironica e ammiccante ma un contenuto serissimo. Tutto ciò che è stato scritto nella biografia ha un riscontro documentale. Per quanto attiene le opere, invece, sono spiegate passo dopo passo nella loro versione integrale".

Ma autori classici come Dante, Omero o Manzoni hanno ancora la capacità di parlare alle giovani generazioni di oggi?

"I classici di questa portata sono letti senza soluzione di continuità dal momento in cui sono stati scritti e questo è possibile perché i loro contenuti sono universali. Questi libri non solo hanno la capacità di parlare alle ultimissime generazioni, ma forse mai quanto ora è opportuno che gli studenti li conoscano, li leggano e li facciano propri. L’ostacolo che i ragazzi incontrano è quello della forma.

Non sono poche ancora oggi le antologie per la scuola che propongono la traduzione dell’Iliade fatta da Vincenzo Monti più di due secoli fa: una traduzione esemplare, che però richiede una parafrasi. Le terzine dantesche hanno un suono affascinante, ma solo pochissimi versi sono di comprensione immediata per i ragazzi. Lo stesso vale per i versi sopraffini di Leopardi e le raffinate architetture sintattiche di Manzoni. Certo, tra adulti possiamo disquisire del fatto che un’opera valga per il proprio intero, per l’unione di contenuto e forma, ma i ragazzi della secondaria di primo grado oggi dispongono di un lessico limitato e una forma complessa e non immediata fa sentire la maggior parte degli autori classici estranei".

Cosa si può fare per superare questo problema?

"Da qui la scelta di andare al contenuto, la parte universale che loro possono, anzi devono, conoscere. Perché i grandi autori parlano a ciascun singolo lettore nella sua componente individuale e universale. Sarebbe un peccato escludere gli studenti più giovani dalla bellezza della narrativa".

Il rischio non è che letti i suoi libretti i ragazzi non affrontino mai i testi originali?

"La mia aspettativa è esattamente capovolta: io conto che proprio grazie a un primo approccio gradevole i ragazzi possano essere stimolati a una maggiore conoscenza. Ma, soprattutto, parliamoci chiaro: conosce qualcuno che ha ricercato la lettura integrale della Divina Commedia per averne letto una manciata di terzine tra la prima e la seconda media? I lettori sono sempre meno anche perché si è drammaticamente fatto della lettura un’attività pedante ed elitaria, snaturando la funzione della narrativa come elemento di soddisfazione dello spirito. Io, almeno, di questo mi sono convinta dopo un certo numero di anni di considerazioni".

Ci saranno altri autori nella collana?

"Difficile dirlo ora che abbiamo appena chiuso i primi quattro titoli ma io, intanto, continuo a studiare".
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