Due generazioni a confronto sui temi dell'identità in un itinerario artistico tra gli spazi di un luogo simbolo dell'incontro tra memoria e contemporaneità.

Riapre al pubblico il Castello di San Michele a Cagliari.

Un'altra casa per l'arte sarda dopo la quarantena pronta ad accogliere dal 3 luglio al 20 settembre "Sardegna-un laboratorio infinito", curato dal Centro di sperimentazione e ricerca Casa Falconieri e Efisio Carbone. Un nuovo percorso espositivo allestito su tutti i piani.

Dopo il Ghetto porte aperte dunque all'ampia e panoramica struttura sull'omonimo colle.

Tra qualche giorno anche l'Exma aprirà le sue sale agli artisti dell'Isola, nel segno del confronto tra generazioni. Tre progetti originali creati appositamente per questi spazi. Al Castello di San Michele in primo piano le opere di Gabriella Locci, Rosanna Rossi, Giovanna Secchi, artiste affermate, con forti radici sarde, che nei decenni si sono confrontate con la realtà nazionale e internazionale. La loro arte dialoga con le opere di Alberto Marci, Veronica Paretta e Vincenzo Grosso, giovani emergenti.

La mostra si snoda tra incisioni, pittura, installazioni, fotografia e video arte in un confronto tra tradizionali e nuovi linguaggi dell'arte. Un corpus di inediti oltre a una serie di opere significative già realizzate nel tempo. L'ingresso alle mostre è consentito ad un massimo di 15 visitatori ogni ora con l'obbligo di mascherina.

(Unioneonline/F)
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