Anche l'Università di Cagliari al lavoro, in un importante progetto internazionale, per migliorare la comprensione dell'epidemia di coronavirus, contribuire a una gestione clinica più efficiente dei pazienti infetti e migliorare la preparazione e la risposta alle emergenze di sanità pubblica.

Il team di virologi dell'Università di Cagliari guidato da Enzo Tramontano, docente di Microbiologia e virologia, è tra i pochi gruppi di ricerca italiani coinvolti in uno dei progetti di eccellenza finanziati dall'Unione Europea, su questo tema, nell'ambito del programma Horizon 2020.

Lo studio, in cui sono coinvolti i ricercatori dell'Ateneo sardo - insieme ai colleghi virologi dell'Ospedale Spallanzani e dell'Università Cattolica di Lovanio - ha superato la selezione per accedere al budget complessivo di 10 milioni di euro messo a disposizione per sostenere alcuni progetti di ricerca di altissima qualificazione in tutta Europa.

EXSCALATE4CoV (E4C) - questo il nome - è stato elaborato da un network internazionale guidato dalla Dompè Farmaceutici SpA in collaborazione con il CINECA e altri gruppi di ricerca (in totale 18) italiani, belgi, polacchi, spagnoli, svizzeri, e tedeschi. L'importo del finanziamento riconosciuto è di circa 3 milioni di euro.

"È per noi un grande onore essere coinvolti in questo network di eccellenza - dichiara Tramontano - Metteremo a disposizione tutto il nostro expertise virologico e tutta la nostra capacità nel campo dello sviluppo di farmaci antivirali per poter raggiungere, nei tempi più brevi possibili, un risultato che possa contribuire ad una risposta efficace in un momento così delicato".

"Sono orgogliosa del successo ottenuto dal gruppo di ricercatrici, mi scuserà il professor Tramontano, in questo campo - commenta Maria Del Zompo, Rettore dell'Università di Cagliari riferendosi al fatto che si tratta di un team quasi esclusivamente femminile - Sogno un mondo in cui la ricerca scientifica sia valorizzata e finanziata per l'avanzamento che permette alla conoscenza, cioè sempre, e non solo davanti a crisi sanitarie, climatiche o di altro genere. Vorrei anche che il rispetto per i ricercatori e le ricercatrici venisse sostenuto per il lavoro che fanno ogni giorno nel nome di un progresso legato alla conoscenza".

Il team dell'Università di Cagliari avrà il compito di studiare il meccanismo di azione delle molecole identificate, indagare i meccanismi di farmaco-resistenza, identificare i determinanti molecolari delle interazioni tre le molecole ed i bersagli virali e verificare l'effetto delle molecole identificate sui diversi Coronavirus, allo scopo di poter intervenire non solo sull'epidemia in corso, ma mettere a disposizione della comunità un armamentario farmaceutico utilizzabile anche in futuro.

(Unioneonline/v.l.)
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