Riflettori accesi sulla storia di Olbia e in particolare su una realtà meno nota al grande pubblico, quella dell'unico insediamento urbano greco della Sardegna.

È stata inaugurata questa mattina all'Artport gallery del Costa Smeralda la mostra "Olbia greca" organizzata da Geasar in collaborazione con la Sovrintendenza archeologica e il Comune di Olbia.

L'esposizione, che resterà aperta fino a Pasqua, mostra alcuni preziosi reperti di epoca greca e ripercorre, nei filmati e nei pannelli, tremila anni di storia di un nucleo urbano stratificato, dall'epoca fenicia ad oggi.

Erano presenti gli archeologi della Sovrintendenza, il sindaco Settimo Nizzi e l'amministratore delegato di Geasar Silvio Pippobello, che ha fatto gli onori di casa dedicando un pensiero alla vicenda di Air Italy.

Al centro dell'evento l'archeologo Rubens D'Oriano, curatore della mostra, andato in questi giorni in pensione dopo decenni di lavoro in città per la Sovrintendenza.

Anni intensi che hanno visto portare alla luce una storia ricchissima, l'apertura del museo archeologico e la sennsazionale scoperta, quasi per caso, negli scavi del tunnel, delle navi romane.

La conferma che Olbia è stata una città greca, l'unica in Sardegna, tra il 630 e il 510, Avanti Cristo è il frutto di lunghi studi dopo alcuni ritrovamenti e in particolare lo scavo della Necropoli di San Simplicio che ha portato alla luce anche un luogo sacro.

Una particolarità dovuta alla posizione geografica ideale per i traffici commerciali con gli etruschi. Poco più di un secolo di storia antica illustrata all'Artport gallery in maniera chiara e accattivante e grazie ai preziosi reperti appena rientrati da una mostra in Toscana e ora esposti in aeroporto prima di rientrare al museo archeologico e nel sito di San Simplicio.
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