Nessuna pagella, ed è già una grande attrattiva per gli allievi. Che non sono esattamente dei ragazzi, considerato che a seguire i corsi ci sono pure novantenni.

Trecento cagliaritani sono iscritti all'Università della Terza età, che ha sede in via Pola 41, e tutti imparano qualcosa: quelli che hanno la licenza elementare, certo, ma anche chi ha conseguito due lauree ma non ha mai placato la propria sete di sapere.

Quaranta corsi, docenti spesso di altissimo livello, cento euro l'anno di retta, l'associazione assicura due ore di lezione tutti i giorni esclusi il mercoledì e il sabato (oltre che la domenica). In totale, sono 1.700 euro di istruzione l'anno.

Esiste da 41 anni, l'Università della Terza età, e a dirigerla è Fabrizio Rossi: l'aveva fondata suo nonno. Il decano degli studenti era Franz Vespa, un commerciante molto conosciuto a Cagliari ("Franz Ottica"), deceduto alcuni anni fa all'età di 92 anni: non perdeva una lezione.

S'insegna di tutto: informatica, lingue straniere (quest'anno, anche il cinese), ma si spazia un po' su tutto. Ogni tanto, quando s'iscrive uno "studente" esperto in qualche materia, il salto dal banco alla cattedra è assicurato.

Si socializza, si discute, si fa amicizia, si organizzano escursioni culturale: all'Università della Terza età le lezioni sono solo una parte dell'esperienze.

Gli allievi sono entusiasti: usano il cervello che così continua a funzionare bene, ma soprattutto scoprono cose che in tutta la vita non avevano mai conosciuto. Sono, insomma, giovanotti della terza età.
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