Sono cinque e vengono dai Paesi africani gli studenti iscritti all'Università di Sassari vincitori della borsa di studio riservata ai giovani che hanno diritto all'asilo politico o alla protezione sussidaria.

Due provengono dalla Nigeria, gli altri tre dal Sudan, dalla Libia e dal Mali. Hanno età comprese tra i 24 e i 28 anni, frequentano il secondo anno nei corsi di "Mediazione linguistica e culturale" e "Gestione energetica e sicurezza".

I nuovi iscritti frequenteranno i corsi di "Urbanistica" e di "Scienze dei servizi giuridici".

Il Mali è anche lo Stato africano di origine di Bakary Coulibaly, che pochi mesi fa ha conseguito la laurea in Pianificazione e politiche per la città, l'ambiente e il paesaggio, realizzando il sogno di una laurea in Europa, proprio grazie alle borse CRUI, la Conferenza dei rettori delle Università italiane.

Le cinque borse di studio attribuite dalla CRUI e dal Ministero dell'Interno fanno parte di un bando nazionale e confermano le posizioni di vertice dell'Università di Sassari per quanto riguarda l'internazionalizzazione.

Il rettore Massimo Carpinelli esprime la sua soddisfazione: "È un lavoro costante verso il rafforzamento dell'internazionalizzazione dell'Ateneo. Partiamo dal rafforzamento dei servizi agli studenti, anche quelli più svantaggiati, per costruire un'Università inclusiva che forma una generazione nuova, aperta alle sfide del mondo contemporaneo".

L'Università di Sassari è infatti uno dei pochi Atenei in Italia ad avere nominato un delegato alle Politiche di integrazione dei migranti e rifugiati e a partecipare attivamente al dibattito su questi temi a livello nazionale. "Le borse CRUI all'Università di Sassari sono in aumento, grazie al lavoro di rete a livello territoriale e di Ateneo - commenta la delegata Silvia Serreli - e questo ci consente un ottimo confronto con i grandi atenei italiani come Bologna, Milano, Torino e Roma".
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