Si aprirà domani a Fordongianus la 28esima edizione del Simposio internazionale di scultura su pietra trachite organizzato dal comune con la collaborazione di enti, associazioni e cave.

Fino al 4 agosto, nel suggestivo scenario compreso tra le antiche terme romane e il fiume Tirso, lavoreranno otto artisti: Beata Rostas in arrivo dall'Ungheria, i sardi Franco Cadeddu, Gabriele Loi e Franco Taras, Odysseas Tosounidis dalla Grecia, Thierry Ferreira dal Portogallo, Selene Frosini dalla Toscana e Songul Telek dalla Turchia.

Una fase della scorsa edizione (L'Unione sarda - foto Orbana)
Una fase della scorsa edizione (L'Unione sarda - foto Orbana)
Una fase della scorsa edizione (L'Unione sarda - foto Orbana)

La manifestazione si attesta nel suo genere come una tra le più importanti in ambito nazionale. Gli artisti per una settimana lavoreranno, sotto lo sguardo interessato degli spettatori e dei turisti, un masso di trachite fino alla sua trasformazione in opera d'arte.

Gli appassionati hanno la possibilità così di assistere a tutte le fasi della creazione della scultura. L'idea nacque nel 1990 per promuovere la pietra locale e le sue attività economiche e creare allo stesso tempo una importante evento culturale.

"C'è grande soddisfazione per essere riusciti ancora una volta ad organizzare l'evento giunto alla ventottesima edizione - afferma il sindaco Serafino Pischedda -. Questo fa sì che sia uno dei simposi più ambiti tra gli artisti nonostante non sia tra i più ricchi. Abbiamo un'ottima squadra di artisti ed inoltre sarà realizzata un'opera destinata a Samoens per suggellare i dieci anni di gemellaggio".
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