Il faro di Punta Sardegna sarà l'avamposto operativo dell'Università di Cagliari nel nord dell'Isola, dopo la firma dell'accordo tra l'ateneo del capoluogo e l'Istituto Idrografico della Marina Militare per potenziare l'attività formativa e di ricerca nei settori afferenti l’ambito marino.

"Si tratta di una firma importante per il nostro Ateneo – ha detto il Prorettore vicario Francesco Mola, che ha siglato l'intesa con il Comandante dell'Istituto Idrografico, contrammiraglio Luigi Sinapi – Alcuni nostri docenti e ricercatori lavorano da anni su questi temi. È per noi forte la necessità di interagire con le expertise degli altri enti: comporta un abbattimento dei costi e attiva sinergie utilissime per conoscersi reciprocamente e progredire nello sviluppo della nostra società".

Obiettivo dell'accordo è valorizzare dal punto di vista scientifico, tecnologico e ambientale tutto ciò che è legato al mare, comprese le sperimentazioni in campo nautico, e l'attività di formazione, con lo svolgimento di tirocini e tesi di laurea.

"Tutto è nato dalla sosta della nostra nave oceanografica Magnaghi nelle acque sarde – ha sottolineato il Comandante dell'Istituto - e dalla lezione di cartografia marina svolta a bordo della stessa dal prof. Demuro in collaborazione con noi. Dal 1907 la Marina fa formazione e attività di ricerca in collaborazione con numerosi enti. Ci teniamo tantissimo, è un aspetto importantissimo della nostra missione".

Un'esperienza unica nella cornice suggestiva del Faro di Punta Sardegna, l'unico nel Mediterraneo ristrutturato e utilizzato per la ricerca scientifica e la didattica, nel quadro di un'iniziativa che potrà essere da esempio per altri atenei, come spiega il professor Demuro: "Ho avviato questa interazione in occasione della lezione sulla nave Magnaghi perché in quel momento rappresentava un'occasione formidabile per i nostri studenti, che oggi viene inserita in un quadro di sistema: faremo anche ricerca sui dati topografici".

(Unioneonline/b.m.)
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