"No ad ampliamenti dello stabilimento che non vengano sottopposti a controlli scrupolosi per i potenziali rischi di impatto ambientale sul territorio".

Le associazioni Italia Nostra Sardegna e Comitato Riconversione Rwm si oppongono a quello che ritengono "un tentantivo di frazionamento del progetto di ampliamento da 40 milioni di euro che la Rwm cerca di attuare per sottrarsi alle verifiche previste dalla normativa sugli impianti di produzione di esplosivi".

Con una nota inviata a tutte le parti interessate i portavoce Arnaldo Scarpa e Graziano Bullegasd chiedono che "l'ufficio Suap del Comune di Iglesias sospenda l'iter autorizzativo delle nuove linee di produzione R200 ed R210 della Rwm Italia e trasmetta la documentazione al settore Valutazioni Impatti del Servizio di Sostenibilità Ambientale della Regione al fine di sottoporre i nuovi impianti alla procedura di Assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale come previsto dalla normativa".

Già costituitisi, con diversi atti ed osservazioni, nella conferenza dei servizi del procedimento autorizzativo per gli ampliamenti della Rwm le due associazioni antimilitariste osservano che "in due anni si contano ormai 12 diverse pratiche di un ampliamento del valore di 40 milioni di euro per la realizzazione di nuove linee produttive che consentiranno di raddoppiare, se non triplicare, la produzione bellica, eticamente inaccettabile, dello stabilimento Rwm".

Secondo le due associazioni i nuovi reparti "sono finalizzati alla produzione di sostanze esplosive, pertanto devono essere sottoposti alla procedura di Via per i considerevoli impatti ambientali sul territorio".

Nella stessa nota le due associazioni invocano nuovamente l'adesione dell'Italia all'embargo bellico nei confronti dell'Arabia Saudita (responsabile dei bombardamenti in Yemen anche con armamenti della Rwm) e la riconversione a fini civili dello stabilimento della Rwm che si estende tra Domusnovas ed Iglesias.

Simone Farris
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