"Le informazioni delle autorità turche indicano che l'atto dei sospetti nel caso Khashoggi è stato premeditato". La dichiarazione del procuratore generale dell'Arabia Saudita è l'ultima svolta nel caso dell'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, seguita a stretto giro dall'annuncio di una ristrutturazione radicale del servizio di intelligence da parte del principe ereditario Mohammed bin Salman.

Del giornalista residente negli Stati Uniti Khashoggi, che collaborava con la testata del Washington Post, si erano perse le tracce lo scorso 2 ottobre, dopo il suo ingresso nel consolato saudita a Istanbul, ma solo alla fine della scorsa settimana Riad ha ammesso la morte spiegandola come l'esito di una "colluttazione", mentre il governo di Ankara per voce del presidente Recip Tayyip Erdogan dichiarava di avere prove "convincenti secondo cui l'assassinio era stato pianificato da tempo.

Versione ribadita da un funzionario turco al Washington Post, in prima fila tra i media che stanno seguendo l'inchiesta: "Sin dall'inizio abbiamo sostenuto che l'uccisione di Khashoggi è stato un omicidio premeditato. Lo dobbiamo a Jamal e ai suoi cari, dobbiamo scoprire tutta la verità".

Il giornalista ucciso Jamal Khashoggi (Ansa)
Il giornalista ucciso Jamal Khashoggi (Ansa)
Il giornalista ucciso Jamal Khashoggi (Ansa)

L'ECO INTERNAZIONALE DEL CASO - Intanto, 18 persone sono state arrestate nel regno saudita e cinque ufficiali dei servizi sono stati rimossi, mentre l'indagine sta assumendo tratti internazionali e il direttore della Cia Gina Haspel si è recato a Istanbul per ascoltare l'audio che documenterebbe l'interrogatorio e l'uccisione del giornalista Jamal Khashoggi, definito da una fonte interna "convincente".

Un caso che ora rischia di avere conseguenze geopolitiche piuttosto serie, arrivando a incrinare i rapporti tra Usa e Arabia Saudita, con il presidente americano Donald Trump che definisce l'operato dei funzionari sauditi coinvolti come il "peggiore insabbiamento di sempre".

Critica anche l'Europa, che attraverso il Parlamento dell'Unione chiede che sull'omicidio del giornalista saudita Jamal Khashoggi venga condotta un'indagine internazionale indipendente, oltre a sanzioni contro tutti i soggetti implicati nell'omicidio e l'embargo Ue sulla vendita di armi all'Arabia Saudita.

LA POSIZIONE DELLA TURCHIA - Per voce del ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, il governo di Ankara rivendica la competenza sul caso e dice di non avere intenzione di trasferirlo a un tribunale internazionale: "Stiamo compiendo tutti i passi necessari per fare luce su questo omicidio. Questo processo deve essere condotto nel modo più chiaro e trasparente. Ci sono domande a cui ancora bisogna dare risposta. Chi è che ha dato gli ordini a queste 18 persone che sono state arrestate in Arabia Saudita? Dov'è il corpo di Khashoggi?".

I rilievi della scientifica all'interno del consolato saudita in Turchia (Ansa)
I rilievi della scientifica all'interno del consolato saudita in Turchia (Ansa)
I rilievi della scientifica all'interno del consolato saudita in Turchia (Ansa)

Sempre dalla Turchia arrivano poi nuovi elementi d'indagine, tra cui filmati che riprendono la "squadra" dei 18 uomini sauditi intenti a fare sopralluoghi nella foresta di Belgrado a Istanbul - dove sarebbero nascosti i resti della vittima - il giorno prima dell'omicidio a bordo di un mezzo con targa diplomatica.

(Unioneonline/b.m.)
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