Erano convinti che le spese del funerale della figlia, uccisa all'inizio di marzo dal marito Gianni Murru, fossero a carico del Comune, ma non sapevano che l'assessorato ai Servizi sociali avrebbe concesso solo 2 mila euro, ovvero il contributo solitamente riservato in queste circostanze a quanti si trovano in difficoltà economiche. La cerimonia d'addio a Federica Madau è costata 6 mila euro e ora i parenti della giovane mamma devono pagare la quota restante all'agenzia funebre: 4 mila euro. Non proprio un dettaglio per una famiglia in difficoltà e già provata dal tragico delitto di via San Salvatore.

IL COMUNE - Il Comune, nei giorni dopo il delitto (come riportato su L'Unione Sarda del 7 marzo), manifestò la volontà di farsi carico delle spese del funerale.

"Su Federica si è speculato tanto - racconta la madre Anna Paola Porcu - non abbiamo mai chiesto nulla, lo abbiamo saputo dal giornale. Nessuno ha mai specificato cifre o dato informazioni». All'organizzazione pratica del funerale hanno pensato persone vicine alla famiglia. «In quei momenti non eravamo in condizioni di pensarci. Eravamo sconvolti per quanto accaduto a Federica. Adesso parleremo col nostro legale per capire cos'è accaduto".

POLEMICA IN CONSIGLIO - Sulla vicenda verrà presentata un'interrogazione in Consiglio comunale da Vito Didaci (Gruppo misto) e Alberto Cacciarru (Pci).

"La solidarietà, di solito, si fa senza clamore - commenta Didaci - in questo caso è stata resa pubblica. Vorremmo sapere con precisione come è stata gestita la vicenda. Se si dice che ci si occupa di una spesa, senza precisare vincoli, si corrisponde tutta. In altri paesi ci sono le dimissioni per chi ricopre cariche pubbliche e racconta il falso. Per le sue priorità l'amministrazione ha dimostrato di saper trovare le risorse: ad esempio le luminarie di Natale, negli anni scorsi, sono state pagate col fondo di riserva, la parte del bilancio che serve per spese impreviste di estrema necessità".

L'ASSESSORE - L'assessore alle Politiche sociali Clorinda Forte parla di equità.

"Non esistono funerali di serie A e B, i morti sono tutti uguali: 2000 euro sono un terzo della cifra e il massimo dello standard comunale per le onoranze funebri. Ritengo sia una cifra importante, è un grosso sforzo in una città in difficoltà come la nostra".

Il Comune non aveva trattato direttamente i dettagli della cerimonia.

"Non miravamo ai titoli sensazionali sui giornali, siamo intervenuti in una seconda fase. Era stato contattato il legale. Ora è importante che la famiglia riprenda la fattura lasciata ai Servizi sociali, serve a loro per scaricare le spese".

Miriam Cappa
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