"Cara Unione,

sono una studentessa universitaria di 20 anni che vive a Cagliari, nel bellissimo quartiere storico di Castello.

Scrivo perché la situazione a Cagliari, dal mio punto di vista, sta diventando invivibile: sabato scorso al bastione un momento di svago tra amici si è trasformato in una rissa in cui un ragazzino è stato picchiato brutalmente da altri coetanei, sotto gli occhi increduli di tutti, senza che però nessuno intervenisse per mettere fine alla tragica situazione.

Eppure, non si tratta di un caso isolato: ogni sabato è sempre la stessa squallida storia, la solita rissa al bastione, il solito arrivo dell'ambulanza annesso all’arrivo delle forze dell'ordine e la fuga di massa di tantissimi ragazzi.

Io ho un fratello più piccolo che è stato più volte minacciato: picchiare altri coetanei in massa sembra sia la 'nuova moda' cittadina, e molti suoi amici purtroppo l'hanno potuto sperimentare sulla loro pelle.

Queste situazioni si sviluppano al Bastione, al Terrapieno, in via Garibaldi oppure nel Corso Vittorio Emanuele o al Porto di Cagliari, e spesso mi chiedo le forze dell'ordine dove stiano.

Vorrei solo non avere più paura, per me, per mio fratello: non è bello vivere con l'ansia costante che venga picchiato brutalmente da qualche coetaneo ogni volta che esce di casa.

Allego una foto scattata da mio fratello, risalente a sabato scorso, dell'ascensore situato al terrapieno, che porta al bastione, con del sangue fresco sul pavimento. Tengo anche a precisare che trascorsa una settimana lo spettacolo è ancora il medesimo.

Grazie".

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