"Cara Unione,

mio suocero anni fa, innamorato della Sardegna ha comprato casa a Murta Maria, ritenendolo un angolo di paradiso. Stessa cosa pensiamo io, mia moglie e mio figlio, che da anni vi passiamo le vacanze.

Ebbene il fetore nauseabondo proveniente dalla locale discarica di Spiritu Santu, che con il passare degli anni è aumentato di intensità e di frequenza, quest'anno ha trasformato un angolo di paradiso in un angolo di inferno.

Sempre più spesso al mattino ed alla sera, quando avremmo voluto spalancare porte e finestre per godere del fresco in questa estate dal caldo insopportabile, siamo stati costretti a sprangarle per evitare di respirare aria fetida, un'aria che se ti entra ti impesta la casa.

Apro e chiudo breve parentesi: appena tornati a Milano, quando finalmente abbiamo potuto spalancare le finestre, i nostri vicini nell'apprendere la notizia sono rimasti increduli, ci hanno quasi preso per pazzi e si sono rifiutati di credere che nella tanto agognata Sardegna, in un posto bellissimo, reso ancora più importante dalla presenza di un ospedale di prestigio quale il Mater Olbia, si viva una situazione simile.

In spiaggia l'argomento discarica è stato il più gettonato, ma oltre a quello della puzza, che è stato solo la punta di un iceberg, si è parlato molto dello sfacelo ambientale, dell'inquinamento del suolo, del sottosuolo, delle falde con sostanze cancerogene, come da recentissimo grido di denuncia del consigliere regionale Li Gioi

Più di qualcuno, come mio suocero, ha prospettato l'ipotesi di vendere o meglio svendere la casa, ormai deprezzata per questa situazione assurda.

Domando: è normale ed è giusto che un cittadino, per questa situazione inverosimile, debba essere costretto a svendere casa a Murta Maria? È normale che un cittadino in certe fasce orarie debba sprangare porte e finestre? È normale che sia stato autorizzato un ampliamento della discarica esistendo documento pubblico che ne attesti l'inquinamento con sostanze cancerogene? È normale che in una zona soggetta a vincolo paesaggistico dove bisogna fare salti mortali per avere autorizzazioni anche a modeste modifiche, una zona che si affaccia su una meravigliosa area marina protetta, ed è ora anche affiancata dal prestigioso ospedale Mater Olbia, si autorizzi uno sfacelo ambientale, con la distruzione della collina, con il monte munnezza sempre più in alto che domina il bel vedere? È normale che in una Sardegna con distese chilometriche di territorio deserto, lontanissimo dai centri abitati, sia stato scelto e si insista su un'area vicino al centro abitato di Murta Maria, paese con forte vocazione turistica, vicino all'area marina protetta di Tavolara e Capo Coda Cavallo, vicino, anzi vicinissimo al prestigioso, avveniristico Mater Olbia'?

Ringrazio quanti vorranno dare spazio a questo mio sfogo e magari risposte alle mie domande".

Emanuele Giannone

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