Era stata costruita nel 1939, la fabbrica dei sali potassici. A Molentargius, a due passi dalle saline e lungo il canale di Sa Perda Bianca, più conosciuto dai cagliaritani e da chi abita nell'hinterland, Terramaini. Impianto industriale messo in piedi per la lavorazione dei sottoprodotti del sale, di quel prezioso e purissimo minerale estratto dalle vasche delle saline racchiuse tra Cagliari e Quartu.

È uno dei tanti edifici che costituiscono il patrimonio di archeologia industriale inserito nel Parco regionale naturale di Molentargius. Come la palazzina Sali Scelti, oggi sede della direzione del parco, ieri costruzione in cui si interveniva per la purificazione del sale per usi alimentari. Al suo fianco il bacino collegato al canale Palma per l'attracco delle chiatte.

Il vecchio edificio con i suoi tre corpi distinti (foto Andrea Piras)
Il vecchio edificio con i suoi tre corpi distinti (foto Andrea Piras)
Il vecchio edificio con i suoi tre corpi distinti (foto Andrea Piras)

Quest'ultimo restaurato parecchi anni fa, mentre il Parco si appresta a rimettere in sesto e riqualificare, con una destinazione d'uso diversificata, l'edificio sali potassici con un investimento di un milione e mezzo di euro assicurati dall'assessorato regionale all'Ambiente con fondi comunitari del Po-Fers e cofinanziati dal parco stesso con 80mila euro.

Un piano di rinascita di questo grande caseggiato costituito da un corpo centrale e da due laterali, che porterà la firma della CoEdil Sud srl, società partenopea specializzata nel settore del restauro di edifici monumentali e costruzione di manufatti architettonici che si è aggiudicato l'appalto con un ribasso d'asta del 27 per cento.

Il rendering del caseggiato dopo il restauro
Il rendering del caseggiato dopo il restauro
Il rendering del caseggiato dopo il restauro

Non una semplice manutenzione straordinaria. Il progetto di recupero è molto di più. E proprio grazie ai quattrini risparmiati con il ribasso, sarà possibile intervenire anche per sistemare il Ricovero forzati e l'antica cabina elettrica a due passi dal Rollone. «L'obiettivo è la riconversione a fini turistici dell'edificio Sali potassici», spiega Stefano Secci, presidente del Parco. Certo, destinazione ben diversa da quello che era stato il suo ruolo per la produzione dei sali di potassio e magnesio utilizzati nell'industria farmaceutica e nella zootecnia nazionali come imponeva l'autarchia fascista.

Interno dell'edificio (foto Parco Molentargius)
Interno dell'edificio (foto Parco Molentargius)
Interno dell'edificio (foto Parco Molentargius)

Dunque una nuova esistenza, per il caseggiato Sali potassici.

L'edificio ospiterà nel corpo centrale uno spazio espositivo funzionale alle attività svolte all'interno del Parco (un vero museo), mentre i due corpi laterali saranno destinati il primo ad accogliere una foresteria con centro di ristoro e zona ospitalità notturna e una palestra con sala fitness e ufficio, bagni e spogliatoi per attività di canoa e kayak il secondo, racconta il presidente. «La possibilità di pernottamento, sia chiaro, è legata esclusivamente all'ospitalità degli studiosi impegnati nelle ricerche nel parco», avverte il direttore di Molentargius, Claudio Papoff. Degli scienziati che magari arrivano da fuori per "indagare" sull'immerso patrimonio ambientale, vegetale e animale che insiste su questa imponente zona umida, esaltato da un'eccezionale biodiversità, avranno così la possibilità di trattenersi per giorni a Molentargius usufruendo anche del nuovo servizio di pernottamento.

I canali del parco (foto Andrea Piras)
I canali del parco (foto Andrea Piras)
I canali del parco (foto Andrea Piras)

«Ad essere assolutamente importante - puntualizza Papoff - sarà la valorizzazione del corpo centrale che da decenni era in stato di completo abbandono. In questi spazi sarà allestita la zona espositiva dell'archeologia industriale». Un vero museo delle saline, insomma, per raccontare la storia di una realtà dismessa da tempo e che si vorrebbe rilanciare, seppur con produzioni infinitamente inferiori al passato e dunque di nicchia, per un sale che resta di ottima qualità. Una risorsa col marchio "Parco di Molentargius" che avrebbe - è stato più volte ribadito in convegni e conferenze - un posto di tutto rispetto nel panorama economico isolano e nazionale.

Molentargius punta dunque sulla diversificazione delle offerte. Tutela e valorizzazione ambientali andranno di pari passo con sviluppo turistico, sport e cultura. «L'edificio - dice Stefano Secci - assumerà il ruolo di centro nevralgico di formazione didattico-sportiva per gli sport del remo». L'edificio Sali potassici diventerà un punto di riferimento per gli sportivi di canoa e kayak. Un modo diverso di vivere le meraviglie di questa oasi straordinaria dentro la città. Il paradiso dei fenicotteri e della biodiversità.
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