Un manager con trascorsi da sindacalista alla presidenza del Tennis club Cagliari. L’interregno dell’ex campione sardo Roberto Montis è durato pochi mesi. «Come il suo predecessore, Giuseppe Macciotta, si è dimesso per motivi di lavoro», spiega Renato Arba, 79 anni, amministratore delegato di un’azienda, ex presidente della Sogaer, la società che gestisce l’aeroporto di Elmas  che adesso proverà a far decollare il circolo di Monte Urpinu.

Renato Arba (foto Paolo Carta)
Renato Arba (foto Paolo Carta)
Renato Arba (foto Paolo Carta)

Eletto dal consiglio direttivo nei mesi più turbolenti dal punto di vista societario del Tennis club Cagliari, Arba premette: «Ho accettato per spirito di servizio, per mettere a disposizione del Tennis club la mia esperienza, la mia attitudine al lavoro e soprattutto il mio amore per questo sport e per questa società lungo ormai più di quarant’anni».

Il suo livello da giocatore?

«Non sono mai stato un tennista di alto livello, al massimo ho partecipato a qualche incontro a squadre interaziendale. Ho cominciato tardi, negli anni 80, dopo il mio arrivo a Cagliari».

Lei è originario di Iglesias, giusto?

«Sì, e da giovane ho praticato l’atletica leggera. Mi allenavo con Franco Sar, grande decatleta, ma non ne avevo il fisico (sorride). Ero bravino nel salto in lungo, forse anche nel salto in alto ma non c’era ancora lo stile Fosbury (altro sorriso). Provai con gli ottanta metri ostacoli, ma ero troppo piccolino per riuscire a fare solo tre passi tra un ostacolo e un altro (e risorride)».

Con il tennis invece?

«Mi iscrissi a Monte Urpinu poco prima del 1980. Presi dieci lezioni da Remigio Pisanu, mi innamorai di questo sport. Sono ancora qui».

E ha mai provato con il padel?

«No» (sorriso).

È un momento particolare per il Tennis club Cagliari.

«È un momento stimolante. A maggio avremo un importantissimo torneo internazionale da 175 mila dollari, dobbiamo programmare i lavori da 4 milioni di euro arrivati grazie al Pnrr per riammodernare il circolo, abbiamo un progetto tecnico affidato al maestro ex professionista Martin Vassallo Arguello molto ambizioso».

Alludevamo al frequente cambio dei dirigenti.

«Ho parlato con Roberto Montis: lui lavora come ingegnere alla Portovesme srl, era dispiaciuto di non poter dedicare al suo Tennis club Cagliari il tempo necessario per una società sportiva così impegnativa. Io ho accettato sperando di poter dare una mano e sicuro dell’aiuto di tutti i consiglieri, di tutti i collaboratori nella segreteria, sui campi, nella scuola tennis e nel settore agonistico. Per me il Tennis club Cagliari è una grande famiglia e lo sarà sempre. È una lezione che ho imparato dai miei compagni di doppio Roberto Binaghi e Tonio Murru».

Lei è dirigente da parecchi anni.

«Entrai nel consiglio direttivo poco prima del 1990 e lavorai con Roberto Binaghi, Tonio Murru, Luisanna Fodde e Lillo Palmieri per l’organizzazione del famoso incontro di Coppa Davis Italia-Svezia: un successo incredibile anche per la vittoria di Canè su Wilander nel match decisivo».

La aspetta un lavoro importante.

«Non mi spaventa. Da presidente della Sogaer ho gestito la costruzione del nuovo aeroporto per quattro miliardi di vecchie lire, soldi stanziati dalla Regione, che non bastavano e che è stato necessario integrare con i fondi ottenuti insieme a Enav e a Ministero dei trasporti dal bilancio dell’Unione europea di Bruxelles. Nel mio periodo organizzammo le società che ancora oggi garantiscono i servizi a terra, l’assistenza agli aerei e ai passeggeri. Fu una bella sfida e la vincemmo. Cercheremo di fare lo stesso al Tennis club Cagliari dove ci sono le giuste professionalità, le necessarie esperienze».

renato arba, ex sindacalista uil, presidente sogaer, la societˆ di gestione dell'aeroporto di elmas-foto max solinas
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Lavori imponenti anche per Monte Urpinu.

«Rivoluzioneremo il campo centrale sollevando il terreno di gioco al livello delle tribune anche per le esigenze delle tv: il torneo internazionale sarà organizzato per almeno tre anni, vogliamo che il nostro circolo faccia bella figura. Realizzeremo una piscina, la copertura di due campi, anche un parcheggio sotterraneo da 70 posti auto, sotto i campi due e cinque: una necessità ormai per un circolo sempre più protagonista in campo nazionale e internazionale».

Renato Arba con Martin Vassallo Arguello e un giovane del Tc Cagliari (foto Paolo Carta)
Renato Arba con Martin Vassallo Arguello e un giovane del Tc Cagliari (foto Paolo Carta)
Renato Arba con Martin Vassallo Arguello e un giovane del Tc Cagliari (foto Paolo Carta)

In che senso?

«L’arrivo di Martin Arguello Vassallo ha dato una svolta importante anche al lavoro di Andrea Lecca, Stefano Mocci e della scuola tennis di Dionigi Mostallino che ha trecento ragazzi. Vogliamo far crescere il livello tecnico e agonistico dei mostri migliori giovani e diversi talenti da tutto il mondo stanno cominciando a rivolgersi al Tennis club Cagliari per gli allenamenti dei giocatori che tentano di diventare professionisti. L’altro giorno un tennista indiano ci ha contattato e verrà a stare da noi. Anche per questo motivo nella ristrutturazione dell’impianto una parte del progetto è riservato all’ampliamento della foresteria. Il Tennis club Cagliari si sta trasformando in un’accademia tecnica di alto livello. Il settore tecnico è seguito in prima persona da un dirigente, Ludovica Binaghi: abbiamo due squadre in A2 femminile una in B maschile, due maschili e una femminile in C, cinque squadre maschili e femminili in D, sono arrivati a monte Urpinu Andrea Picchione (2.1) per la serie B, Giacomo Crisostomo, il talento Lorenzo Rocco e Pietro Vernò per la C, Alessandra Massola ed Elena Francese sono tra le under 14 più forti d’Italia, abbiamo confermato Emiliano Maggioli e Franco Cabalbo, più gli stranieri Burruchaga e Pujol. Mentre nelle prime squadre femminile ci sarà spazio per le sorelle Dessolis e Beatrice Zucca, oltre a Nuria Brancaccio e a Despina Papamichail. Ci sono poi le squadra in serie C di padel dove gioca anche Roberto Montis, per tornare al discorso della nostra famiglia».

Il torneo internazionale?

«Sarà una grossa vetrina per l’intera Sardegna alla vigilia della stagione turistica e per noi del Tennis club Cagliari. La speranza è che nell’arco di questi tre anni possa arrivare a giocarci almeno uno dei giovani talenti cresciuti nel nostro settore tecnico. E’ collocato tra i tornei master 1000 di Madrid e Roma, nel circuito europeo sulla terra che si concluderà a Parigi. C’è la concreta possibilità di vedere arrivare a Cagliari giocatori tra i primi cinquanta al mondo».

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