Domenica 26 marzo torna l’ora legale. E con il nuovo orario che sposta in avanti di un’ora le lancette e allunga le giornate si riaccende anche il dibattito tra chi vorrebbe mantenerla tutto l’anno e chi invece preferirebbe mantenere il doppio regime attuale (ora legale-ora solare, quest’anno il 29 ottobre).

Per la verità il pressing sul governo (stavolta quello Meloni, in passato quello Conte) per l'adozione in Italia dell'ora legale permanente non si è mai esaurito. Una possibilità, d’altronde, questa prevista dall'Unione Europea che sulla misura ha lasciato massima discrezionalità ai Paesi Membri e che secondo gli esperti determinerebbe benefici economici, ambientali e sanitari non indifferenti. A riaccendere il dibattito, ancora una volta è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che assieme a Consumerismo No profit ha avviato una petizione online (con oltre 280mila firme già raccolte) per spingere l'esecutivo a mantenere in vigore l'ora legale tutto l'anno. Solo per avere un’idea: nel 2023 l'adozione dell'ora legale permanente tutto l'anno produrrebbe nel nostro Paese, sulla base delle attuali tariffe elettriche, risparmi diretti in bolletta per 382 milioni di euro, grazie a minori consumi di energia per circa 720 milioni di kwh. Risparmio che salirebbe qualora nel corso dell'anno le tariffe elettriche dovessero subire incrementi. A tutto ciò si aggiungerebbe anche un importante taglio alle emissioni pari a 200.000 tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi, con i noti benefici per la salute.

Per capire meglio quale potrebbe essere la portata di una decisione che fissa l’ora legale tutto l’anno ci si può fare aiutare da un esempio pratico. A Cagliari quando l’ora solare è in vigore, il 21 dicembre (il giorno più corto dell’anno) il sole tramonta alle 17.01. Con quella legale diventerebbero le 18.01. È vero che l’alba dello stesso giorno verrebbe spostata alle 8.37, anziché alle 7.37, ma il risparmio di consumi e luce elettrica sarebbe comunque maggiore visto che alle cinque di pomeriggio la gran parte delle attività lavorative è ancora in pieno svolgimento. Facendo i conti della serva, ipotizzando che nel periodo in cui vige l’ora solare si applicasse l’ora legale (29 ottobre - 26 marzo, per un totale 147 giorni), si acquisterebbe un’ora di luce naturale al giorno in più, per un totale di 147 ore. Considerati gli attuali prezzi, determinerebbe nel nostro Paese risparmi sui consumi di energia straordinari.

Puntare sull’ora legale tutto l’anno non solo avrebbe vantaggi sul piano economico ma anche per la salute delle persone. L’abolizione del cambio di orario, oltre a comportare risparmi in bolletta, eliminerebbe disagi e disturbi, considerato che lo sfasamento di un'ora determina conseguenze sia a livello di umore, sia a ivello fisico per circa il 15% dei cittadini, e produce disturbi del sonno in un bambino su due, senza contare i disagi legati all'aggiustamento dell'orario (aggiornamenti sistemi informatici, orari dei treni, termostati temporizzati, dvd, agende elettroniche, radiosveglie, orologi nelle auto, problemi nelle transazioni finanziarie).

Il Senato americano ha già da tempo approvato una legge bipartisan che estende tutto l'anno l'ora legale, chiamata in Usa “daylight saving time”. L’Italia, sulla spinta dell’Unione Europea, e sulla scelta già compiuta da alcuni paesi nordici (vedi la Finlandia), aspetta.

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