«Il calcio a 5 sardo sta bene ma bisogna investire di più sui giovani»
Il bilancio della stagione nelle parole del responsabile regionale del futsal isolano, Luca FaddaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Calcio a 5 sardo promosso, tra playoff e salvezze nei campionati nazionali, la perla del Cagliari nella massima serie femminile, campionati regionali combattuti e di buon livello, e i numeri nel settore giovanile. Unica pecca le poche squadre nel campionato regionale Under 19, ma su questo si sta già cercando di correre ai ripari. Luca Fadda, responsabile regionale del futsal, ospite nell’ultima puntata stagionale de L’Informatore Sportivo Calcio a 5 andato in onda su Radiolina e Videolina, fa un bilancio su questa lunga annata sportiva e annuncia alcune possibili novità in vista della ripresa delle attività tra agosto e settembre.
«Il bilancio di questa stagione, lunga e stancante ma entusiasmante, è positivo», evidenzia Fadda. «I nostri campionati regionali, maschili e femminili, e l’Under 19 ci hanno fatto divertire ed emozionare dalla prima all’ultima giornata». Un movimento trascinato anche da quanto avviene nei campionati nazionali e in serie A. Proprio nel massimo torneo, non sono mancate le emozioni anche grazie ai giocatori sardi arrivati nelle semifinali Scudetto: Podda, Etzi e Siddi hanno oramai raggiunto livelli altissimi, tanto da essere nel giro della nazionale italiana. «Sono uno spot importantissimo per il futsal regionale. Trascinano le generazioni future: i giovani che hanno giocato nelle rappresentative parlavano proprio di Podda, Etzi e Siddi e delle loro gesta. Sono un esempio per i ragazzi».
Analizzando la stagione, Fadda parla di quanto accaduto alle sarde nei campionati nazionali. «Il campo ha dato i suoi verdetti con la salvezza in serie A2 élite della Lonardo, i playoff raggiunti da Jasnagora e Quartu in serie B e le salvezze, nello stesso campionato, di Monastir, Ussana ed Elmas. Unico neo la retrocessione dell’Alghero. In campo femminile la grande stagione del Cagliari in serie A, con il raggiungimento dei playoff Scudetto, e il duello in serie B tra Athena e Jasnagora nel loro girone. Diciamo che il bilancio è ottimo. Poi cosa accadrà in queste settimane, con diverse voci sul futuro di alcune società, lo vedremo più avanti».
Sull’andamento nei campionati di competenza del comitato regionale, regna la soddisfazione. «La formula della serie C1 a 14 squadre è stata ottima. Complimenti al Città di Cagliari per la promozione e al Villaspeciosa per aver raggiunto la finale playoff nazionale. Un campionato lungo e faticoso: vedremo se sarà possibile ripetere lo stesso formato anche per la prossima stagione: dipenderà da eventuali ripescaggi. E da quante squadre di iscriveranno. Per ora abbiamo dodici aventi diritto. Poi faremo le valutazioni al termine delle iscrizioni. Certamente la formula a 14 è piaciuta molto. Il campionato potrebbe iniziare il 27 settembre, con una final four, o addirittura una final height se dovessimo riuscire a organizzarla, per la Coppa Italia nel periodo tra Natale e Capodanno». Anche la C2 ha regalato emozioni: «Per il prossimo anno, si dovrà vedere il quadro delle iscritte. Per ora ci sono 17 squadre aventi diritto: dieci del centro sud e sette del centro nord. Ma ci potrebbero essere ripescaggi in C1. Insomma è ancora tutto da stabilire per decidere se fare girone unico o due gruppi. Complimenti al Decimo, promosso, e all’Oristanese vincitrice dei playoff che spera di salire in serie B». Cresce anche la serie D. Il responsabile sardo del calcio a 5 sottolinea: «Siamo soddisfatti e investiremo ancora di più su questo campionato. Abbiamo sentito molte società e amministrazioni comunali che vogliono iniziare l’avventura con il futsal. Con il presidente della Figc Gianni Cadoni, così attento e appassionato al calcio a 5, faremo di più per portare nuove squadre proprio in questo campionato. Puntiamo ad avere 40 squadre. Così anche in Comuni dove non si è mai giocato a futsal, ci potrebbe essere una nuova realtà. Inoltre con una rosa di 12-15 si può affrontare un campionato e così non perdere la storia di una società nel caso non riuscisse più a disputare un torneo di calcio a 11».
Unica nota stonata il basso numero di squadre Under 19. «Dall’anno prossimo si va verso l’obbligo, per le squadre di serie C1, di avere anche under 19. Verranno valutate le situazioni di impossibilità, magari con l’inserimento di una Under 17 o una Under 15. Per il bene delle società e del movimento, le società devono creare un settore giovanile: si devono formare giocatori e lo devono fare tutte le società e non solo alcune. Servono quindi investimenti non Investire non solo sulle prime squadre ma sui giocatori che in futuro saranno la prima squadra, dunque sui giovani». E il capitolo giovani deve affrontare anche un altro aspetto: «Le nuove venerazioni hanno affrontato il Covid e molti ragazzi si sono allontanati dallo sport. Anche il nostro movimento aveva perso parecchie squadre. C’è stata una risalita e siamo ora a 92 squadre. Ma il lavoro sui giovani deve proseguire».
Fadda interviene anche sul rapporto tra Calcio a 5 e Calcio a 11 e sul doppio tesseramento: «Lo stesso presidente Cadoni ha ribadito alle società di cercare di diffondere il Calcio a 5 come attività di base anche nelle società di Calcio a 11. Completa la formazione del ragazzo. Gli esempi di Spagna e Portogallo vanno seguiti: hanno avviato questo percorso da molti anni e stanno raccogliendo i frutti. E anche il doppio tesseramento va visto come un’opportunità di crescita per il giocatore. Abbiamo avuto già quest’anno degli ottimi esempi di collaborazione tra società di futsal e di Calcio a 11. E anche nelle rappresentative abbiamo avuto buoni risultati proprio grazie a questa opportunità».
Un aspetto che non compete alla Figc è quello degli impianti sportivi: sono ancora pochi. «Non possiamo», ricorda Fadda, «intervenire direttamente, ma facciamo il possibile per dare la giusta assistenza nel comunicare i finanziamenti che arrivano dalle istituzioni. E siamo accanto alla società nel caso debbano parlare con i Comuni. Qualche nota positiva c’è: Alghero ha il suo palazzetto ed è nuovamente disponibile il PalaBeethoven di Quartu. Qualcosa si sta muovendo ma la politica dovrebbe ascoltare di più le richieste che arrivano dalla base».
Insomma, il responsabile regionale del futsal isolano è soddisfatto di questo avvio del suo mandato, iniziato lo scorso settembre. «Sono contento di aver portato la final four di Coppa Italia a Oristano con duemila persone presenti nei due giorni. Spero che tutte le società partecipino ai prossimi eventi perché sono occasioni di crescita e confronto per tutto il movimento. Sono soddisfatto di come siano andati i campionati e di aver vissuto tante emozioni durante il Torneo della Regioni che mi ha dato molto, anche come dirigente-tifoso. Unica pecca, come detto, i numeri dell’Under 19: ma su questo aspetto siamo già al lavoro».