Se tutte le pratiche andranno avanti, l’Isola sarà circondata da 451 pale eoliche
La Rete di Pratobello si mobilita: «Chiarezza normativa o scendiamo di nuovo in piazza»Un parco off shore (Archivio U.S.)
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L’off shore ora desta timore: se tutte le pratiche andranno avanti, l’Isola sarà circondata – pala più, pala meno – da 451 aerogeneratori da trecento metri al largo delle sue coste da cartolina. È la conseguenza del vuoto normativo in atto.
Lo sfregio. Il ministero dell'Ambiente ha pubblicato l'ultimo avviso, con scadenza il 13 giugno, per presentare osservazioni alle ulteriori integrazioni progettuali presentate dalla Ichnusa Wind srl, società di proprietà dell'Eni, per realizzare tra Carloforte e Porto Flavia, Plagemesu e Fontanamare un impianto industriale eolico da 42 pale eoliche alte oltre 300 metri, con buona pace delle ambizioni turistiche di quella zona. Tra il Sulcis e il Medio Campidano, inoltre, la società londinese AvenHexicon prevede l’installazione di 55 turbine galleggianti alte 320 metri, distribuite su una superficie di oltre 50 chilometri quadrati. Le pale verrebbero sistemate a circa 23 chilometri dalla costa, in una zona compresa tra Buggerru, Arbus e Portixeddu. L’intervento, o sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale al ministero dell’Ambiente, ha suscitato perplessità. Il silenzio accompagna il progetto “Sardegna 2", proposto dalla società Renexia. La potenza complessiva di 825 Mw è garantita da 55 aerogeneratori della potenza di 15 Mw ciascuno, al largo delle coste cagliaritane, nel canale di Sardegna. Da ricordare che il Consiglio comunale ha già detto no all’intervento. E c’è pure il Sardegna 1, che si vorrebbe davanti a Villasimius: 37 pale anche qui da 15 Mw. Anche qui è rivolta. Sono in corso le procedure, ma non si sa nulla, del progetto Mistral. Se non che il parco off shore da 32 aerogeneratori con potenza complessiva di 480 Mw da realizzarsi nella costa tra le province di Sassari e Oristano, ma in particolare davanti al mare di Alghero, incute timore per le conseguenze negative che potrebbe avere sul turismo e sulle biodiversità marine.
Il caso Gallura. Ci sono poi i quattro colossi galluresi: Il parco più grande, il Sardinia North East, è l’unico che avrà la connessione a Civitavecchia, con 80 aerogeneratori alti 323 metri. Gli altri tre connetteranno i loro cavi a Pittulongu, la spiaggia degli olbiesi che, in qualche modo, dovranno convivere con i nuovi scenari decisi dai signori de vento.Parliamo di Poseidon (72 aerogeneratori alti 280 metri), Tibula (65 torri alte 268 metri) e, appunto, Nurax (33 pale alte 290 metri).
Estate calda. Insomma, si preannuncia un’altra estate caldissima, non solo dal punto di vista climatico. Anche perché, in pochi mesi si giocheranno le sorti della Sardegna ai tavoli romani. Su esplicita richiesta dei giudici del Consiglio di Stato il ministero dell’Ambiente dovrà riscrivere il decreto Fratin spiegando meglio le norme attuative del decreto Draghi. Il 7 ottobre la legge sarda sulle aree idonee avrà il parere della Corte costituzionale dal Governo che l’aveva bocciata. Insomma, il vuoto normativo è ormai assodato. E rispuntano progetti che sembravano essere solo un ricordo, sul fronte dell’eolico a terra e a mare. C’è chi invoca la Pratobello24, che può diventare uno scudo attraverso l’urbanistica, la cui competenza principale ricade sulla Regione. Protestano i comitati, ma ora l’obiettivo è creare uno scudo normativo: «Chiarezza sulla legge sarda o scenderemo in piazza», dicono gli attivisti del Presidio permanente del popolo sardo.