Poca attività all’aria aperta e tante ore davanti al pc o a uno smartphone. Snack salati, dolciumi e pochissime verdura e frutta. Con queste premesse, il risultato non può che essere uno: il 24,6 per cento dei bambini sardi ha problemi di sovrappeso, obesità e obesità gravi. Un quadro che dopo la pandemia è addirittura peggiorato e adesso si cerca di correre ai ripari con varie iniziative che coinvolgono scuole, ludoteche e associazioni sportive. A Oristano da due anni viene proposto il progetto “Una palestra a cielo aperto” per promuovere la pratica sportiva già dalla scuola dell’infanzia e alla primaria; a breve partirà il progetto di inclusione sociale “A scuola, la palestra della salute”. Un’iniziativa che intende diffondere un corretto stile di vita per evitare possibili patologie che potrebbero compromettere l’equilibrio tra corpo e mente, saranno coinvolti oltre duemila studenti.

Secondo i dati raccolti “Okkio alla salute” (il sistema di sorveglianza sul sovrappeso e l'obesità e i fattori di rischio correlati nei bambini delle scuole primarie, attivato dall’Istituto superiore di sanità) il 18,2% ha problemi di sovrappeso, il 4,5 è obeso e l'1,9 è obeso grave. La Sardegna è in linea con i dati nazionali, a incidere è stata anche la pandemia che ha imposto un cambiamento radicale delle abitudini di vita e di consumo: si era costretti a stare a casa e a rinunciare all’attività fisica. Dall’Iss ricordano che seguire un’alimentazione equilibrata e fare attività fisica in modo costante sono le semplici regole per mantenere uno stile di vita sano e non aumentare di peso, importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l'ipertensione, l'infarto e certi tipi di tumore. Un pericolo che va contrastato a partire dalle nuove generazioni per frenare la tendenza ad alimentarsi con cibi ricchi di grassi, sale, zuccheri abbinati spesso a bevande gassate a scapito di alimenti sani come la frutta e la verdura. In Italia consuma verdura tutti i giorni solo un bambino su tre (31,3%) mentre ben il 7,8% dichiara di portarla a tavola meno di una volta alla settimana e il 6% di non mangiarla mai, secondo l’ultimo rapporto sull'obesità infantile dell'Organizzazione mondiale della sanità.

Un bambino in sovrappeso (archivio Unione Sarda)
Un bambino in sovrappeso (archivio Unione Sarda)
Un bambino in sovrappeso (archivio Unione Sarda)

Oristano rientra nelle statistiche come sanno bene all’assessorato ai Servizi sociali che con l’assessora Carmen Murru (biologa-nutrizionista di professione) ha dato vita al nuovo progetto. “Da un’indagine condotta nel territorio regionale sardo è emerso che buona parte della popolazione si classifica come sedentaria in quanto non svolge attività fisica leggera per almeno 4-5 giorni a settimana – sottolinea l’assessora Murru - Secondo lo studio, i sardi presentano un livello di attività fisica sensibilmente più basso rispetto alla media italiana ed europea, il numero delle persone in sovrappeso ed obese cresce costantemente e una percentuale elevata della popolazione sarda risulta diabetica rispetto alla media nazionale”. Ed ecco l’idea di partire dalle scuole, di sensibilizzare i bambini ai corretti stili di vita.

Gli alunni impegnati nel progetto "Palestra a cielo aperto" (archivio Unione Sarda)
Gli alunni impegnati nel progetto "Palestra a cielo aperto" (archivio Unione Sarda)
Gli alunni impegnati nel progetto "Palestra a cielo aperto" (archivio Unione Sarda)

Gli interventi si rivolgono a giovani e adolescenti di età scolare obbligatoria, in particolare a quelli in condizioni di difficoltà, che vivono un disagio psicologico ed evolutivo (relazioni familiari problematiche, eventi di vita stressanti, disturbi alimentari, devianza e coinvolgimento in gruppi a rischio); isolamento sociale (scarsa capacità di adattamento, presenza di problemi psicologici e comportamentali, ritirati sociali, vittime di bullismo o cyberbullismo); abbandono scolastico; abuso o dipendenza da alcool, droghe, gioco; problemi con la giustizia (comportamenti antisociali, delinquenziali, coinvolgimento in risse o detenzione illegale di stupefacenti). Le attività saranno curate da docenti esperti e specialisti. Comune e scuole di Oristano in collaborazione con le associazioni lavoreranno per rafforzare le azioni educative sui corretti stili di vita, per limitare o eliminare le azioni di bullismo e potenziare i comportamenti inclusivi. Le lezioni didattiche saranno integrate con laboratori sui corretti stili di vita, attività motorie-sportive e lezioni sulla corretta alimentazione. Dopo il consulto del medico e in particolare dal nutrizionista, verranno organizzati assaggi di alimenti tipici della dieta mediterranea per consentire agli studenti di assaporare i cibi senza o con una limitata lavorazione industriale, evitando il frequente consumo di alimenti e bevande ad alto contenuto di zuccheri, grassi e conservanti, e tutti quei prodotti considerati dall’Organizzazione mondiale della sanità non salutari se consumati in eccesso rispetto al fabbisogno giornaliero.

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