Il genio di Michelangelo Buonarroti è palpabile a Firenze dove tante opere sono oggi il corredo di una città ricca di arte, perla del Rinascimento. E adesso sarà possibile visitare anche uno spazio in più, un tesoro ritrovato grazie al grande lavoro di tanti operatori dell’arte che sono riusciti a riaprire al pubblico quella che da tutti viene chiamata “La stanza segreta di Michelangelo”, che non è solo un pezzo dell’arte di Firenze, ma rappresenta anche un momento importante della storia della città e dell’Italia di quel tempo.

Michelangelo fu molto amato da alcuni dei signori del tempo, compresi i Medici e in particolare da Clemente VII, al secolo Giulio Zanobi di Giuliano de’ Medici, figlio naturale e poi riconosciuto dell’esponente della dinastia fiorentina, ucciso durante la Congiura dei Pazzi. Fu lo zio Lorenzo il Magnifico a seguire personalmente la formazione del futuro Clemente VII a cui trasmise la passione per l’arte e la consapevolezza che il mecenatismo della famiglia avrebbe fatto grande la storia dei Medici e di Firenze nel corso dei secoli. Papa Clemente fu infatti colui che chiese a Michelangelo, tra le altre cose, di dipingere il Giudizio Universale dietro l’altare della Cappella Sistina, anche se non riuscì mai a vedere l’opera perché morì prima.

E l’ammirazione per un genio come Michelangelo era così grande che Clemente VII si arrabbiò molto con l’artista quando, durante un breve periodo, aiutò la Repubblica fiorentina che estromise i Medici dal Governo di Firenze, cacciandoli per qualche tempo dalla città. Fu allora, per sfuggire all’ira del Papa che il Buonarroti decise addirittura di nascondersi e di vivere per un po’ in una piccola stanzetta di dieci metri per tre, situata sotto le Cappelle Medicee. La storia racconta, e le recenti indagini lo confermano, che rimase lì nascosto per diverso tempo, senza però mai perdere la sua vena artistica, anzi trasferendo sui muri di quel piccolo ripostiglio, con bastoncini di legno carbonizzato e sanguigna, le inquietudini di quei giorni.

La riapertura

Rimasta per tanto tempo quasi nascosta, utilizzata come deposito di carboncino, quella stanza segreta tornerà a vivere anche per i visitatori, in via sperimentale, dal 15 novembre, a quasi cinquant’anni dalla sua scoperta. Si andrà avanti fino al 30 marzo prossimo per capire se questa iniziativa sperimentale sarà sostenibile, dopo una prima apertura intermittente alla fine degli anni Novanta. La priorità è quella di salvaguardare e proteggere i disegni, conservandoli adeguatamente, per evitare che quelle preziose incisioni sulle pareti, attribuite appunto a Michelangelo, possano perdersi. Ci sarà un monitoraggio costante per valutare lo stato delle pareti e dei disegni del Buonarroti, dopo che la stanza venne scoperta nel 1975, quando l’allora direttore delle Cappelle Medicee, Paolo Dal Poggetto incaricò il restauratore Sabino Giovannoni di fare dei saggi di pulitura nello stretto corridoio sotto l’abside della Sagrestia Nuova.

La scoperta

L’obiettivo del direttore era quello di trovare una nuova uscita del museo, per cui si fecero appunto alcuni saggi di pulitura, ignari di quello che poteva emergere invece da quel tratto delle Cappelle Medicee. Fino al 1955 quella stanzetta veniva usata come deposito di carbonella e poi rimase per anni inutilizzata e nessuno avrebbe mai pensato che sarebbero venute fuori delle nuove opere d’arte da quello spazio chiuso e dimenticato per decenni, sotto una botola coperta da vecchi mobili. Eppure, sotto due strati di intonaco, vennero fuori quei disegni murali che l’allora direttore delle Cappelle Medicee attribuì proprio a Michelangelo incrociando così anche i dati storici sul suo esilio forzato in quei luoghi per sfuggire al Papa, Clemente VII, che consegnò l’arte di Michelangelo alla gloria eterna con la richiesta di dipingere la Cappella Sistina. Disegni sulle pareti bianche che raccontano anche l’inquietudine dell’artista e che oggi descrivono un lato nuovo di Michelangelo.

Soltanto cento persone al giorno potranno visitare dal 15 novembre al 31 marzo, salvo proroghe, la Stanza segreta di Michelangelo, ma le immagini che già girano sulla rete e sulle tv ci danno il senso di un pezzo di storia dell’arte che torna nella disponibilità di tutti. E questo è già un grande risultato.

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