Gavoi per una settimana capitale europea dell’antropologia e degli studi etnografici. Ospiti studenti e studiosi da tutto il continente proprio nei giorni che precedono il festival di letteratura L’Isola delle Storie, un cult per gli intellettuali. Dal 23 al 28 giugno il centro della Barbagia celebre per le sue tradizioni culturali diventa sede della Issae - International Summer School in Anthropology and Ethnography. L’idea è dell’Isre, che con il patrocinio dell’Università di Cagliari e dell’Università di Sassari la ha condivisa con alcuni dei migliori istituti di ricerca e formazione nazionali e internazionali, quali la Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici di Perugia, il Cria - Centro em Rede de Investigação em Antropologia (Centre for Research in Anthropology), Lisboa (Portogallo), l’Ehess - École des Hautes Études en Sciences Sociales, Cercles - Centre de recherche sur les circulations, les liens et les échanges, Marseille (Francia), e la Snspa - Școala Națională de Studii Politice și Administrative (National University of Political Studies and Public Administration), Bucharest (Romania). Una trentina di allievi (sono stati ammessi studentesse e studenti magistrali, specializzandi, dottorandi e laureati del settore demo etnoantropologico e di altri ambiti delle scienze umane e sociali, agli addetti ad attività culturali, quali la tutela, la salvaguardia e la gestione del patrimonio culturale), diversi docenti universitari e ricercatori saranno i protagonisti di un’iniziativa che si annuncia straordinaria.

«Un’iniziativa di grande pregio», commenta Stefano Lavra, presidente dell’Isre con sangue di Gavoi nelle vene. «Dietro questo evento c’è il lavoro di un anno, condotto dal cda e dal comitato tecnico scientifico dell’Isre, presieduto dallo stesso Lavra e composto dai docenti universitari Tatiana Cossu, Dino Manca e Marco Lutzu. «Il percorso formativo della prima Summer School internazionale – osserva Lavra - sarà un’occasione di crescita culturale per tutti, così come la ricerca e lo studio sul campo con un focus sulla sostenibilità, l'etnografia, l'economia, da noi ritenuti valori centrali come l'equità, la giustizia, il rispetto per l'ambiente, il benessere umano per le generazioni future. Il valore delle produzioni tipiche locali, lo studio sulle trasformazioni sociali, lo sviluppo turistico in una prospettiva futura, con le analisi e le ricerche approfondite permetteranno di avere un quadro chiaro per le future azioni politiche da mettere in atto nel territorio».

Stefano Lavra, presidente dell'Isre (foto L'Unione sarda)
Stefano Lavra, presidente dell'Isre (foto L'Unione sarda)
Stefano Lavra, presidente dell'Isre

Studiosi ed esperti, italiani e stranieri, hanno il compito di presentare e discutere su temi di antropologia ed etnografia del patrimonio, del paesaggio, dell’ambiente e delle produzioni tipiche locali; dei processi di trasformazione sociale legati allo sviluppo turistico e a nuove forme di imprenditorialità; delle politiche di sviluppo locale nel quadro delle politiche globali di “sviluppo sostenibile”. Il programma, ricco e articolato, contempla seminari, laboratori e sessioni di lavoro di gruppo, a partire da esperienze, osservazioni e pratiche etnografiche su specifici argomenti di ricerca.

«La Summer School internazionale di Antropologia ed etnografia, promossa dall’Isre – dichiara la professoressa Tatiana Cossu - è organizzata con la partecipazione di tutti gli antropologi delle università sarde, e offre agli iscritti e alle iscritte l’opportunità di sviluppare ricerche entrando in contatto con studiosi che lavorano in importanti centri di ricerca ed atenei nazionali ed europei. Abbiamo scelto come tema centrale dell’Issae 2025 le modalità di vivere la sostenibilità e abitare i patrimoni culturali, in quanto legate ai mutamenti sociali e ambientali della nostra epoca. A questo tema saranno dedicate le relazioni di docenti e ricercatori, i laboratori, visite guidate sul territorio e attività sul campo. L’obiettivo è fare etnografia e aprire al dialogo intorno alla relazione tra saperi e pratiche tradizionali, e intorno alle nuove forme sociali e culturali di pensare e costruire il rapporto con i luoghi e l’ambiente, tendo conto delle differenti sensibilità intorno alla percezione del paesaggio così come al ruolo giocato dai beni culturali su scala locale e globale, a Gavoi, in Sardegna e altrove».

Tatiana Cossu, antropologa dell'Università di Cagliari
Tatiana Cossu, antropologa dell'Università di Cagliari
Tatiana Cossu, antropologa dell'Università di Cagliari

La prima edizione della Summer school non rappresenta che l’avvio di un percorso. L’iniziativa avrà un carattere itinerante. «Ogni anno – spiegano dall’Isre - sarà scelta una località e un’area differente della Sardegna e Gavoi è sede della prima edizione. Ricco di storia e situato nel cuore della Barbagia, il comune montano dall'incantevole centro storico di palazzi in granito affacciato al Gennargentu è la location ideale da un punto di vista geografico, immerso nel verde tra pascoli e querce, a pochi chilometri dal lago di Gusana, e culturale, già sede di numerose iniziative dal respiro internazionale». Come l’Isola delle Storie, che seguirà in ordine di tempo la Summer school e farà vivere al paese della Barbagia una floridissima estate culturale. 

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