Due chilometri e mezzo di asfalto dal centro abitato al semaforo della Statale 554. La Provinciale 15 è una strada a due corsie, una per senso di marcia, che un tempo (lontano) attraversava campi incolti e veniva percorsa da una mole ridotta di auto; oggi, viceversa, deve reggere un traffico di notevole entità e passa in mezzo a due zone industriali dense di attività industriali e commerciali. Se è vero che oggi uno dei problemi principali nelle città è l’elevato numero di veicoli in circolazione, l’aumento esponenziale di macchine in movimento a fronte di una immutata rete viaria, inadeguata rispetto ai volumi odierni, amplifica le difficoltà e di conseguenza anche la percezione (negativa) che chi per necessità si mette giornalmente al volante ha dell’attenzione posta sull’argomento dai governanti. Risolvere problemi, non crearli: questo dovrebbe fare chi amministra la cosa pubblica. Semplificare, non complicare. Capita invece che a volte le rimostranze e lamentele, seppure fondate, non siano prese nella dovuta considerazione e restino insoddisfatte.

Viabilità inadeguata

Così ecco che quella carreggiata pensata decine di anni fa per collegare Selargius e gli altri centri dell’Hinterland a Settimo, Sinnai e Maracalagonis oggi, immutata nel tracciato e nelle caratteristiche, si rivela del tutto insufficiente a sostenere le migliaia di veicoli che la percorrono giornalmente. I numeri, ancorché non aggiornati a questo 2022, sono chiari. Secondo uno studio del 2020 i pendolari che si dirigono verso Cagliari ogni mattina per lavoro o studio sono più di 122mila. In un giorno medio feriale nel capoluogo entrano 170mila veicoli. Il 38 per cento riguarda movimenti provenienti da Comuni dell’area vasta. «Il 78 per cento dei cagliaritani usa la macchina per i propri spostamenti, il valore più alto in Italia, e ci sono 65 veicoli ogni 100 abitanti: solo Catania ne ha di più», spiegava due anni fa l’ingegnere Italo Meloni. «Inoltre sono 9.900 le ore sprecate nel traffico negli orari di punta». In questo caso vogliamo soffermarci su una parte di quel 38 per cento e mettere in rilievo quanto accade per gran parte della giornata sulla Provinciale 15. Chi ha la sfortuna di doverla utilizzare con frequenza sa di che si parla. Un inferno di lamiere e tubi di scappamento che costringe a sopportare file di centinaia di metri e attese lunghe a volte decine di minuti in attesa del verde al semaforo con la quattro corsie. Anche se un nuovo sistema “intelligente” di verifica del flusso di auto installato di recente all’incrocio con la Statale 554 dovrebbe (così assicurano gli esperti) migliorare la situazione.

Auto incolonnate a causa di un incidente sulla Provinciale 15 (Archivio)
Auto incolonnate a causa di un incidente sulla Provinciale 15 (Archivio)
Auto incolonnate a causa di un incidente sulla Provinciale 15 (Archivio)

Traffico in tilt 

È cronaca quasi giornaliera. Basta un tamponamento, anche banale, ed è il caos. Di recente un incidente che ha coinvolto tre auto ha bloccato la circolazione in direzione Statale 554-Settimo; in precedenza una collisione tra due veicoli all’altezza della rotatoria che immette alla zona industriale di Settimo ha provocato file da incubo in entrambi i sensi di marcia per oltre un’ora; ma gli episodi che sarebbe possibile citare sono innumerevoli e la grande maggioranza non finisce all’attenzione dei quotidiani e dei siti di informazione, trovando maggiore spazio sui social con le proteste e gli sfoghi di chi si trova al volante.

Fila di auto al semaforo tra la Provinciale 15 e la Statale 554 (archivio)
Fila di auto al semaforo tra la Provinciale 15 e la Statale 554 (archivio)
Fila di auto al semaforo tra la Provinciale 15 e la Statale 554 (archivio)

Il semaforo

Il vero problema è il semaforo all’altezza della Statale 554. Già a qualche centinaio di metri dall’incrocio le auto cominciano disporsi su due file, invadendo non di rado la corsia opposta, così da dividere i flussi diretti verso Selargius (si procede dritti) e verso Quartucciu e Margine Rosso (si svolta a sinistra). Spesso tra l’altro chi deve girare per Quartu si ferma tanto a ridosso dell’incrocio che, nel malaugurato caso da destra arrivi un mezzo pesante, blocca lo spazio di manovra e quindi la circolazione. Dietro, di norma, la fila di auto è lunga e ininterrotta, ed è difficile per chi esce dalle strade laterali immettersi sulla Provinciale. Sono quattro gli incroci a raso che immettono in diverse parti della zona industriale, dove sorgono attività che si occupano di edilizia, idraulica, ristorazione, abbigliamento, casalinghi, materiale elettrico, sport, trasporto, arredamento.

La rotatoria tra la Provinciale 15 e la circonvallazione per Maracalagonis (Archivio)
La rotatoria tra la Provinciale 15 e la circonvallazione per Maracalagonis (Archivio)
La rotatoria tra la Provinciale 15 e la circonvallazione per Maracalagonis (Archivio)

Le rotatorie

Due le rotatorie, una realizzata di recente, la seconda da tempo. La prima si trova a 700 metri dal semaforo e mette in comunicazione via Del Lavoro (cioè la Provinciale) con via Benjamin Franklin e via Edison: è stata teatro di innumerevoli incidenti in passato a causa della scarsa illuminazione, tanto che le macchine a cadenza regolare si accorgevano solo all’ultimo momento (quando andava bene) della sua presenza e finivano sul muro di un’attività di auto trasporto, costretta ogni volta a ricostruire il muro di cinta. Poco oltre, il flusso del traffico diretto verso Settimo San Pietro si blocca di frequente per chi deve svoltare a sinistra, dove è sorto un centro commerciale: piuttosto che realizzare un collegamento che parta dalla stessa rotatoria, dove termina una strada interna senza uscita, si è preferito lasciare la possibilità di fermarsi in mezzo alla strada per girare nella speranza che le macchine provenienti in senso opposto concedano la svolta  (aggirare dalla destra l’auto ferma è complicato: il dislivello tra asfalto e sterrato è notevole).

La seconda rotatoria è a circa 600 metri dalla prima e ai suoi lati partono la nuova circonvallazione per Maracalagonis (fondamentale per alleggerire il traffico ma buia e pericolosa) e via Dell’Unione Europea, da dove si espande parte della zona industriale di Settimo. Piccola e a sua volta poco illuminata, è anche molto stretta e basta un tamponamento per scatenare l’inferno. Una terza si trova 350metri più su, da dove comincia la vecchia strada un tempo unica via di collegamento verso il carcere minorile di Quartucciu. Anche quel breve tratto sopporta un carico di lamiere enorme, soprattutto da quando ai suoi lati sono stati costruiti discount e negozi.

La mini rotatoria tra la Provinciale 15 e la vecchia deviazione per il carcere minorile (Manunza)
La mini rotatoria tra la Provinciale 15 e la vecchia deviazione per il carcere minorile (Manunza)
La mini rotatoria tra la Provinciale 15 e la vecchia deviazione per il carcere minorile (Manunza)

La petizione

I disagi sono finiti al centro di una petizione online lanciata dall’associazione degli imprenditori della zona industriale di Selargius, che ha superato le 500 firme. Sono anche comparsi alcuni cartelli lungo via del Lavoro e via Roma: «Sei contento della fila? Quanto tempo perdi a questo semaforo?» le domande rivolte a chi perde anche più di un quarto d’ora in attesa del verde nelle ore di punta (mattina e sera). A meno di imprevisti. «Capita anche che l’ingorgo duri venti minuti perché le automobili ferme sono tante e gli attuali tempi del semaforo non riescono a smaltire il traffico», aveva spiegato Nanni Pulli, rappresentante dell’associazione di imprenditori della zona industriale. Molti problemi, dicono, saranno risolti quando la Statale sarà rivoluzionata come da maxi progetto: sono previsti l'allargamento della strada sino a 20,30 metri (con due carreggiate di 3,50 metri separate da uno spartitraffico centrale di 2,80 metri) e l’eliminazione dei semafori, che saranno sostituiti con 10 svincoli e sei rotatorie. Quando accadrà? Boh. L’avvio del cantiere è atteso da oltre dieci anni e non pare alle viste. 

I mezzi dell’Anas sulla Statale 554 all’incrocio con la Provinciale 15 e la zona industriale (Lai)
I mezzi dell’Anas sulla Statale 554 all’incrocio con la Provinciale 15 e la zona industriale (Lai)
I mezzi dell’Anas sulla Statale 554 all’incrocio con la Provinciale 15 e la zona industriale (Lai)

Il nuovo semaforo

Per risolvere il problema sono stati installati i “semafori intelligenti” dotati di telecamere e sensori che sarebbero in grado di controllare il flusso di veicoli e far defluire il traffico lungo quel tratto della 554. Una nuova tecnologia dell’Anas definita dal sindaco Gigi Concu «un grande traguardo per il nostro territorio e una risposta concreta a una delle esigenze più sentite dagli operatori della zona industriale e dai tanti residenti, e no, che quotidianamente percorrono la strada». Le vecchie lampade sono state sostituite con quelle a led ed è stato introdotto un sistema tale da regolare i tempi di accensione e spegnimento delle luci «prevenendo il più possibile l’accumulo di code sulla Statale ma anche sulle strade secondarie», ha sottolineato l’azienda. Una novità che in seguito riguarderà tutta la quattro corsie. «Ben venga» la novità, è il commento di Rodolfo Monaco, vice presidente dell’associazione che raggruppa gli operatori al lavoro oltre la Statale, ma (come spiegato in precedenza) serve di più: tra le altre cose, «una corsia centrale nella strada principale in uscita dalla zona» e anche l’allargamento «delle corsie di accesso all’area industriale perché i mezzi pesanti hanno grosse difficoltà». Gli si darà ascolto?

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