A fare i conti con l'emergenza del Covid-19 è anche la piccola pesca. In tutto il Mediterraneo gli effetti della crisi si fanno sentire su tutto il mercato ittico e in particolar modo sulle pescherie dalle quale proviene un grido d'allarme disperato, come mai prima d'ora.

Ecco perché l'iniziativa lanciata dal Wwf che promuove il turismo marino a supporto della piccola pesca si presenta come un valido sostegno per chi ci campa, più della metà dei lavoratori totali del settore ittico, gli stessi che catturano il 30 per cento di tutto il pesce sbarcato in Italia. I progetti dell'associazione ambientalista sono tanti e molti in collaborazione con i pescatori italiani ed europei, tutti diretti a raggiungere la sostenibilità ambientale e socio-economica delle attività di pesca. L'ultimo, che vede impegnato il Wwf, si intitola "Pescare oggi per domani", iniziativa che promuove la gestione condivisa della pesca tra gli attori principali del settore (pescatori, associazioni di categoria, istituzioni, enti di ricerca e Ong) per individuare le misure più idonee sostenibili dal punto di vista ecologico e socio-economico, che siano di aiuto ai pescatori per integrare i loro magri guadagni, integrandoli con attività complementari alla pesca. Proprio su questo aspetto si è scelto di puntare questa volta - spiegano i responsabili Wwf del progetto - anche perché, sostengono, "conoscere il nostro mare e le nostre tradizioni è un'esperienza che, in particolare questa estate, non possiamo lasciarci scappare". Ed è così che nasce la nuova proposta degli ambientalisti: una proposta turistica che si chiama "Amici dei pescatori" e che trova il suo perno e sviluppo proprio nella cultura del mare e nella vita dei pescatori.

L'iniziativa.

Fondamentale saper cogliere le opportunità che anche nel contesto attuale di crisi possono esserci, presentandosi come vie d'uscita e per creare - è questo l'obiettivo dichiarato dal Wwf - "una rete di supporto alle economie e alle comunità più colpite". Wwf Italia e Wwf Travel (che propone esperienze di viaggio di vario genere, per chi ama la natura) hanno messo a punto un loro progetto anche per la Sardegna, coinvolgendo i protagonisti della marineria dell'area del Sinis, come già successo in passato, e creando veri e propri pacchetti turistici mirati a diffondere e rendere più accessibile la cultura del mare. Ma in cosa consiste il progetto? Da settembre, spiegano gli ideatori, sarà possibile scoprire e partecipare alla vita del pescatore artigianale, per un solo weekend o per una intera settimana, con escursioni di pescaturismo e altre attività per conoscere in profondità il nostro mare facendo turismo sostenibile, per il benessere di tutti, pescatori, pesci ed ecosistemi, seguendo le linee guida che Wwf raccomanda per un consumo equilibrato del pesce, evitando lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche. Pesca e turismo, un binomio che può avere successo e consentire di dare un valido supporto ai pescatori che diversificando le loro attività, riusciranno a fare incassi su un fronte di attività più ampio.

Il progetto nel Sinis.

Ed è così che si arriva anche all'iniziativa che vede coinvolti i pescatori dell'area marina protetta che si affaccia sulla penisola del Sinis, zona centro-occidentale della Sardegna, tra la baia di Is Arenas a nord e il golfo di Oristano a sud. Le escursioni sono a portata di tutti e ogni informazione si può trovare su internet.

Chi vuole ha la possibilità di conoscere la pesca tradizionale sulle barche dei pescatori artigianali gustando prodotti tipici della zona e il pesce appena pescato, immergendosi nel contempo tra le meraviglie del mare sardo meno noto e contribuendo alla diffusione della pesca sostenibile. Scoprire l'Area marina protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre, istituita nel 1997, sarà un'esperienza fuori dal comune turismo di massa. Gli organizzatori propongono varie offerte con diverse tipologie di prenotazioni: qualunque informazione si potrà avere contattando il team di Wwf Travel. Sono previste anche visite con le guide esperte di birdwatching nelle zone umide a sud di Oristano, allo stagno di S'Ena Arrubia e di Marceddì. Un'intera giornata sarà dedicata anche alla biologia marina: un corso di Sup, Stand up paddle, per adulti e ragazzi (dagli 8 anni) di qualsiasi livello di esperienza, si svolgerà con un biologo marino che, dotato di altoparlanti subacquei, descriverà in tempo reale il mare Mediterraneo, i tre ambienti presenti (sabbioso, roccioso e posidonia oceanica) e gli organismi animali e vegetali che vi abitano a tutti i partecipanti.

Si conosceranno altre tradizioni della zona, con escursioni naturalistiche lungo il Capo San Marco fino al sito archeologico di Tharros, battuta di pesca in notturna su un peschereccio e visita guidata sul tema della pesca lagunare a Cabras "Pescatori Scalzi" (in tre giorni) che si concluderà con una cena all'ittiturismo dei pescatori del consorzio Pontis. Imperdibile anche la visita in kayak nello stagno, habitat ideale di numerose specie di uccelli acquatici. E mentre i pescatori caleranno e recupereranno le reti dal mare, i turisti ittici potranno godersi le meraviglie di una Sardegna ancora da scoprire. Il Wwf ci sta tentando e getta l'esca, sperando che pescaturismo sia l'amo che faccia abboccare sempre più risorse. Per la Sardegna e per un'antica attività, come la pesca, base di partenza di una moderna economia.
© Riproduzione riservata