Più saporite di quelle francesi. I pescatori di Santa Gilla, in attesa che il disastro della raccolta delle cozze sia solo un ricordo, puntano tutto su arselle, cannolicchi, bocconi e ostriche. Le difficoltà non mancano ma la qualità dei molluschi, grazie alle caratteristiche dell’acqua è eccelsa. I soci della cooperativa, rispettando alla lettera le rigide disposizioni igienico sanitarie della Asl, si sono fatti consigliare e guidare dai ricercatori del dipartimento di Biologia marina dell’Università che da tempo stanno seguendo un progetto che sembrava irrealizzabile.

Dopo anni di tentativi, i pescatori hanno trovato quello giusto e da alcuni mesi si sono buttati nel mercato, convinti di avere tra le mani un prodotto di prima qualità. A settembre, nella laguna, è tempo di bilanci. Che non fanno sorridere i 120 soci delle 6 cooperative che compongono il Consorzio ittico Santa Gilla: 400.000 euro appena sufficienti per il sostentamento dei pescatori. Il caldo micidiale dello scorso anno si è riflettuto sulle cozze causando il crollo dell’80% della raccolta. I cagliaritani si sono accorti del disastro nella raccolta delle cozze al mercato e nelle pescherie dove hanno superato i 9 euro al chilo.

«Nelle ultime tre settimane di agosto dell’anno scorso il caldo record ha fatto raggiungere alle acque della laguna temperature eccezionali», ricorda Valter Rizzardini vice presidente del consorzio. «Il termometro era costantemente oltre i 30 gradi a causa dell’aria calda africana che si era impadronita della Sardegna». Troppo per le cozze, che sono in grado di sopportare 27 gradi, per un periodo massimo di tre giorni. «Siamo stati costretti a comprare il seme, perché le nostre cozze nascono e vengono raccolte a Santa Gilla. L’anno prossimo speriamo di tornare nei mercati».

La sopravvivenza di chi lavora nella laguna è legata alla raccolta di vongole, ostriche, cannolicchi e bocconi. «Per fortuna, tutto sommato non possiamo lamentarci», afferma Rizzardini. «Quest’anno abbiamo raccolto il 20 per cento in più del 2024». Le ostriche stanno diventando il tesoro di Santa Gilla? Le difficoltà non mancano ma la qualità dei molluschi, grazie alle caratteristiche dell’acqua è eccelsa. La laguna avrebbe necessità di interventi importanti. Per questo i pescatori chiamano in causa la Regione, proprietaria del compendio dato in concessione ai soci del consorzio ittico.

Quali sono le emergenze? «Prima di tutto è necessario il dragaggio del fondale. Quando c’è bassa marea le barche non riescono ad arrivare alla banchina a causa dei detriti. Per raggiungere il punto di sbarco dobbiamo trainarle con un cavo attaccato alle auto. Inoltre – conclude Rizzardini – avremmo bisogno di un punto lavoriero dove ingabbiare i pesci per poi poterli prendere con facilità»

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