«La Statale 125 e le sue diramazioni possono diventare strade pericolose, non c’è dubbio. Ma i rischi maggiori nascono dalla distrazione di chi è al volante». Gianluca Dessì, 48 anni, è il sindaco di Villasimius, tremilasettecento anime che d’estate diventano sessantamila: «Quest'anno durante la stagione turistica abbiamo avuto settecentomila presenze» e migliaia di auto incolonnate sulla Nuova Orientale fino allo svincolo per il paese: «Ovviamente si crea molto traffico, bisogna stare attenti».

L’ultima tragedia?

«Ci stiamo impegnando per aiutare i tre figli della nostra compaesana trentaduenne morta nello schianto. La comunità conosceva bene anche l’altra vittima, Alessio Massessi, un giovane di Villaputzu molto legato a Villasimius». 

I pericoli della strada?

«Il primo siamo noi automobilisti: se guidiamo alla giusta velocità, senza tenere in mano il telefonino per leggere e scrivere messaggi, i rischi sono quasi zero». 

Come può essere migliorata la viabilità dell’intera zona?

«C’è un progetto della Provincia per il tratto tra Castiadas e Villasimius. Una rotonda renderà più sicuro il rettilineo di Genne Spina, quello dello scontro mortale di pochi giorni fa. Lì troppi premono sull’acceleratore: anche se non sono simpatici sarebbe meglio avere gli autovelox». 

È realistico chiedere quattro corsie per la 125?

«È impensabile». 

Le telecamere?

«Io le ho sistemate all’ingresso del paese, sulle strade extraurbane dovrebbe provvedere chi ha la titolarità della gestione. Teniamo presente che sulla 125 non avrebbero impedito la raffica di incidenti ma certo avrebbero fatto chiarezza sulla dinamica».

Più controlli delle forze dell’ordine?

«Premesso che le divise sono sempre inferiori alle necessità, è vero che un presidio più frequente sarebbe d’aiuto. Il problema è che molti usano il telefonino mentre sono alla guida, e su questo polizia e carabinieri nulla possono fare. Bisogna avere il coraggio di ammettere che spesso siamo sbadati e questo può generare disastri. ». 

La soluzione?

«Ritirare la patente a chi viene sorpreso ad usare il telefonino mentre guida».

Il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì (foto archivio L'Unione Sarda)
Il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì (foto archivio L'Unione Sarda)
Il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì (foto archivio L'Unione Sarda)

La Nuova Orientale è inadeguata?

«Direi proprio di no. Io la percorro centinaia di volte l’anno e vedo alcuni che guidano in modo folle, quelli sì che hanno colpe gravi».

Perché non è stato fatto uno svincolo vicino a Villasimius?

«Si poteva programmare tanti anni fa, prima che iniziassero i lavori, ma si è scelto di non costruire una “bretella”. Evidentemente allora c’erano accordi in quella direzione».

Penalizza il turismo?

«Forse avrebbe snellito il traffico nell’ultimo tratto. Di sicuro i pendolari sarebbero stati agevolati, con un percorso più rapido e meno pericoloso. Però è anche vero che nei giorni in cui le auto sono imbottigliate il caos resta lontano dal paese».

Due anni fa c’è stato un incidente mortale a Villasimius all’uscita dalla discoteca.

«Quel tratto di strada era provinciale, tre anni fa l’ho ottenuta in affidamento e ho avviato il progetto per il marciapiede riuscendo a illuminare il primo tratto. I lavori costano due milioni e mezzo, abbiamo chiesto il finanziamento alla Regione». 

Il problema dell’eccesso di velocità c’è anche dentro il paese?

«Abbiamo sistemato le strisce pedonali rialzate nelle strade più trafficate. Il problema - soprattutto giovani neopatentati ma non solo - lo stiamo affrontando con le telecamere. Torniamo al punto di prima: se ciascuno di noi non si dà un limite il pericolo è dietro l’angolo. Siamo artefici del nostro destino. C’è l’eccezione che conferma la regola, ma nella stragrande maggioranza delle tragedie la responsabilità è dell’uomo».

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