In bacheca ha un curriculum monumentale, dove spiccano le sei Champions League con la maglia del Real Madrid e il Pallone d’Oro arrivato dopo la finale mondiale del 2018 con la Croazia (persa con la Francia). Luka Modric da Zara nella Dalmazia che fu italiana non ha nessuna intenzione di fermare la sua corsa da campionissimo del calcio moderno («è considerato uno dei più forti centrocampisti della storia», sottolinea Wikipedia): dopo poche apparizioni con il Milan ha messo la firma sul gol decisivo di domenica 15 settembre contro il Bologna. Giocata delle sue, rasoiata vincente con un peso specifico notevole che aggiunge un altro capitolo alla favola di Vinagre, “Aceto”, come lo soprannominavano i suoi compagni del Real: «È per il mio carattere», ha spiegato lui, «mi arrabbio quando le cose non vanno bene in campo». Modric ha segnato quel gol a 40 anni compiuti da sei giorni, entrando nel club dei marcatori più anziani della storia della Serie A. Un posto per pochi intimi, dove il croato si è inserito con disinvoltura appena ha preso confidenza con la sua nuova squadra: da metronomo delle giocate in rossonero si è già permesso di smentire i tanti scettici sul suo arrivo in Italia in età così matura. C’è anche tempo per fare di più: è solo l’inizio di un’avventura che potrà regalare altre perle del fantasista nato jugoslavo nel 1985.

I “nonni” bomber

A guidare il club dei goleador ultraquarantenni nel campionato italiano c’è Zlatan Ibrahimovic, capace di andare a segno nel marzo del 2023 a 41 anni e 166 giorni: anche lui con la maglia del Milan, non in un’azione giocata ma su rigore allo scadere in una partita persa malamente dai rossoneri con l’Udinese (3-1): il fuoriclasse svedese, al tramonto di una carriera da campione con le maglie più prestigiose d’Europa, ha scalzato al primo posto dei “nonni” bomber Alessandro Costacurta, che aveva segnato – anche lui in rossonero, anche lui su rigore, anche lui contro l’Udinese, anche lui con una sconfitta - a 41 anni e 25 giorni. Era il 19 maggio del 2007, proprio all’ultima partita giocata in campionato dal difensore del Milan che pochi giorni avrebbe conquistato la sua quinta Champions League.

Da Piola a (quasi) Totti

In questa classifica non può mancare il giocatore longevo per eccellenza, Silvio Piola, una carriera infinita distribuita tra Pro Vercelli, Lazio, Torino, Juventus, Novara. Proprio con la maglia dei biancazzurri piemontesi ha segnato, nel 1954, l’ultimo gol in Serie A: aveva 40 anni e 131 giorni. Quella rete alzò ancora di più la vetta (finora) irraggiungibile del più grande marcatore di tutti i tempi nel massimo campionato italiano: l’attaccante classe 1913 ha messo a segno 274 gol nell’arco di oltre vent’anni. Altro pezzo da novanta del gruppo dei quarantenni terribili è Pietro Vierchowod, una Champions League con la Juventus e due scudetti con Roma e Sampdoria (con cui ha vinto anche la Coppa delle Coppe). Lo Zar ha fatto parte – da giovane difensore, ma non scese mai in campo – della leggendaria spedizione dell’Italia in Spagna nel 1982, quando gli Azzurri conquistarono il Mondiale. Nel circolo dei bomber più longevi c’è un posto anche per Fabio Quagliarella, attaccante di razza che ha regalato gioie alle squadre di mezza Italia, avendo indossato la maglia del Torino, della Juventus, del Napoli, della Sampdoria, dell’Udinese, della Fiorentina, dell’Ascoli, del Chieti: il gol da ultraquarantenne è arrivato nel maggio del 2023 (è nato a gennaio del 1983), all’ultima stagione con i blucerchiati genovesi. Pochi giorni dopo l’addio al calcio con tre scudetti in tasca (tutti nella Juventus) e un bottino finale di 182 reti in Serie A. Non è entrato per un soffio nel gruppo dei quarantenni un altro nome pesantissimo del calcio italiano: Francesco Totti ha segnato il suo ultimo gol in serie A appena due giorni prima (era il 25 settembre del 2016) del suo compleanno. Rete numero 250, secondo posto assoluto nella classifica dei bomber di tutti i tempi dopo Piola. Il giocatore simbolo della Roma è riuscito però a spingersi oltre i quarant’anni in Coppa Italia, segnando una rete contro il Cesena il primo febbraio del 2017.

Zola e Pavoletti

Nella storia del Cagliari i numeri non sono troppo lontani da questi record della longevità dei bomber. In cima alla classifica c’è un certo Gianfranco Zola, che ha scelto la squadra rossoblù per chiudere la sua carriera da fuoriclasse che ha brillato in Italia e in Inghilterra: il 29 maggio del 2005, a Torino contro la Juventus (4-2 per i bianconeri), ha segnato i suoi ultimi due gol a quasi 39 anni (li avrebbe compiuti 36 giorni dopo). Al secondo posto un uomo simbolo del Cagliari attuale: nell’aprile scorso - vittoria per 2-0 a Verona - Leonardo Pavoletti è andato a segno a 36 anni e 5 mesi. Il giocatore livornese ha ancora l’occasione per spingere l’asticella del tempo più in là: l’uomo della provvidenza rossoblù è abituato a sorprendere i tifosi quando meno se l’aspettano. 

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