Tra i nuovi giocatori rossoblù, quello che finora ha maggiormente convinto tifosi e critica è Antoine Makoumbou. Nel Cagliari che affronta la Serie B, con l’obiettivo di risalire subito nell’Olimpo del calcio, il calciatore congolese ha dato saggio di saper saltare l’uomo, ma anche una spiccata propensione nel “nascondere” la palla e doti interessanti nel ripiegamento difensivo. Un uomo che sa agire a tutto campo, insomma, che ha accettato la scommessa del club di via Mameli con le idee chiarissime, sposando il progetto senza se e senza ma: “Il Cagliari è un club storico e ha l’obiettivo di risalire in Serie A, io sono qui per contribuire a questa risalita”, aveva detto il ventiquattrenne centrocampista, oggi a pieno titolo elemento cardine nello scacchiere di Fabio Liverani, il giorno della presentazione alla Domus.

Ciao Champions. Makoumbou si è lasciato alle spalle i preliminari di Champions League con il suo vecchio club, il Maribor, dove giocava soprattutto da play. Cagliari è una tappa della crescita che lui spera fino ai più alti livelli, ma sarà il tempo a dire quanto vale: “La trattativa è stata lunga, ma nell’ultima fase ha avuto un’accelerazione e abbiamo chiuso. Spero di poter far emergere tutto il potenziale nel mio ruolo naturale, quello di centrocampista centrale: tuttavia mi atterrò alle indicazioni del tecnico e farò quel che mi richiederà. Posso dare il mio contributo sia nella fase difensiva che in quella offensiva”. Il centrocampista conosceva già Cagliari e la sua squadra: “Sono arrivato in un club importante, che appartiene storicamente alla Serie A. L’anno scorso ho seguito la retrocessione da spettatore, conosco le aspettative che i tifosi hanno nei confronti del gruppo di cui faccio parte. L’ambizione è quella di riportare il Cagliari dove merita, non vedo l’ora di dare il massimo per aiutare la squadra». In famiglia non è l’unico calciatore: “Lo è stato mio padre e lo è pure mio fratello, che gioca a Maribor, nel club in cui ho militato pure io. Sono molto legato alla mia famiglia: mi ha aiutato soprattutto nel periodo per me più complicato”. Non gli fa difetto la personalità, anche se non ha un idolo cui ispirarsi: “Non ho mai apprezzato i paragoni con altri giocatori, ho il mio modo di giocare e basta. Preferisco che mi giudichi la gente, cioè i tifosi che gremiscono le tribune allo stadio. Qui in Sardegna so quanto i sostenitori tengano alla squadra rossoblù. E conosco il peso di questo club, che rappresenta un intero popolo, nello scacchiere del calcio italiano”.

Esultanza religiosa. Makoumbou fa intendere di avere anche una fede incrollabile: dopo il gol che ha permesso al Cagliari di ribaltare il Cittadella alla Domus, nella prima uscita dei rossoblù in casa, sui social ha addirittura scomodato la Bibbia. Questa la citazione: “Giosué 1:9: il Signore tuo Dio, sarò con te ovunque andrai”. Intanto si gode il primo gol e la maglia da titolare che Liverani gli ha appiccicato addosso e che lui non ha intenzione di sfilarsi mai più.

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