Un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. È la sensazione che si prova quando si entra nel Parco dei suoni e delle musiche del Mediterraneo di Riola Sardo. Affascinante e avvolgente quando il silenzio regna; intrigante e accattivante quando, invece, accoglie concerti e altri eventi culturali. Il vento e la pioggia diventano strumenti musicali, attraverso diffusori che catturano ed emettono il suono. Gli steli sorgono lungo un'alta parete in pietra che, per le strette scanalature longitudinali, ricorda una scultura. Non c'è dubbio: è un luogo magico, difficile restare impassibili quando si entra. La struttura sorge sulla strada provinciale 66 che da Riola porta a Su Cuccuru Mannu e prosegue fino alla spiaggia di S'Anea Scoada. A scoprire la sua origine ci si può sorprendere: questo luogo, ora così ricco di fascino, è ciò che resta delle cave di arenaria di Su Cuccuru Mannu, utilizzate fino al 1985 e per anni diventate discarica, con rifiuti di ogni genere. Tutto ciò fino alla bonifica. Grazie alla geniale idea degli architetti Alberto Loche e Pierpoalo Perra, però, quelle cave dismesse sono state trasformate in un luogo originale e unico. Il Parco dei Suoni è oggi una struttura di grande suggestione, dotata di tutti i servizi e gli standard di sicurezza necessari per ospitare concerti, festival e altre manifestazioni rivolte al grande pubblico. La consistente capienza, che consente di ospitare fino a ottomila persone, il pregio architettonico e paesaggistico, la grande qualità delle dotazioni tecniche e logistiche, ne fanno una delle più importanti strutture di spettacolo dell'intera Sardegna.

Il Parco dei suoni (foto P. M.)
Il Parco dei suoni (foto P. M.)
Il Parco dei suoni (foto P. M.)

Nella stagione estiva, da giugno a settembre, all'interno del Parco vengono allestiti ben tre teatri all'aperto.

Ci troviamo nella zona a nord della penisola del Sinis, una lingua di costa fra Tharros, i nuraghi e le oasi protette del Wwf Seu e della Lipu Sal'e Proccus, a pochi passi dalla marina di San Vero Milis. Per far nascere questo luogo che oggi accoglie concerti e altre manifestazioni culturali di diverso genere è stato necessario per prima cosa bonificare le cave. Un'operazione non semplice perché venne eliminata un'enorme quantità di rifiuti abbandonati nel giro di vent'anni: materiali che rischiavano di inquinare le falde di cui la zona è ricca. Poi si andò avanti con la messa a dimora di 1500 piante della macchia mediterranea, vegetazione caratteristica di questa zona: palma nana, rosmarino, lentisco. Sfruttando la pendenza naturale agli architetti Alberto Loche e Pierpaolo Perra venne l'idea di far nascere un teatro: sono stati ricavati i gradoni seguendo lo sviluppo del territorio. Infine una parete della cava per proiettare le pellicole. Alte superfici verticali che agli occhi dei visitatori appaiono come sculture d'arte contemporanea, che assumono sfumature diverse secondo l'inclinazione dei raggi solari. Il Parco dei suoni accoglie anche una struttura, realizzata con utilizzo di materiali naturali e pochissimo cemento. L'edificio segue lo stile architettonico contemporaneo. È caratterizzato da ampie vetrate che consentono una illuminazione naturale degli spazi ricavati, con sale per mostre e convegni, un angolo caffetteria e book-shop. L'edificio, in stile avveniristico, si affaccia in uno scenario originale: un ampio spazio incassato fra le pareti in arenaria della cava, dove sono stati sistemati numerosi steli, totem-diffusori sonori che possono essere usati per far cantare la pioggia e il vento, ma anche per dare voce a progetti di sonorizzazione speciali. Gli spazi interni del Parco dei suoni ospitano stabilmente installazioni audio e video strutturate per raccontare, in maniera semplice e intuitiva, non solo la sua storia, ma anche suggestive porzioni della storia millenaria della penisola del Sinis. Nell'area esterna, l'elegante porticato che corre in parallelo lungo la sala espositiva, ospita la Galleria dei territori, uno spazio attrezzato per accogliere la mostra delle produzioni culturali, artigianali e enogastronomiche dei vari ambiti della Sardegna.
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