È ancora il tempo dei sogni, si può accarezzare la speranza che l'America's Cup, il più prestigioso e affascinante torneo di vela arrivi in Italia e scivoli addirittura sulle acque del Golfo di Cagliari, magari in un'estate senza più Covid, per dare vita a un evento sportivo-turistico irripetibile. C'è da scalare una montagna di onde e raffiche di vento ma il meccanismo del trofeo della "Coppa delle Cento ghinee" lascia tanto spazio all'immaginazione e quindi anche alle possibilità di un successo coi Quattro mori sullo sfondo.

LA SFIDA IN OCEANIA Luna Rossa è in piena corsa nella più famosa competizione dei "match race", le sfide tra due barche in corso ad Auckland, in Nuova Zelanda. Il team italiano è arrivato in Oceania dopo aver realizzato - tre anni e mezzo fa - la base per lanciare l'assalto alla coppa proprio a Cagliari: l'Isola si è fatta trovare pronta con le sue condizioni ideali tra mare, vento, sole e spazi idonei per coccolare e alimentare ogni giorno di più la voglia di portare a casa la mitica brocca d'argento nata in una gioielleria di Londra ormai 170 anni fa. Il meccanismo è semplice: se vinci la coppa la porti a casa e chi te la vuole strappare deve presentarsi (di solito quattro anni dopo) nel terreno di regata che scegli tu, nel tuo mare. Per questo la Sardegna, entrata nel cuore del team Luna Rossa, può giustamente ambire a presentarsi sul palcoscenico più importante della vela mondiale.

GARA ITALIANA In quasi quarant'anni di partecipazioni l'Italia non è mai riuscita a conquistare il trofeo al centro di sfide leggendarie in mezzo al mare. A dirla tutta l'America's Cup è stata finora terreno di caccia solo per Stati Uniti (per più di 130 anni di fila), Australia, Nuova Zelanda e Svizzera, con la sorpresa Alinghi. La prima partecipazione italiana ha visto protagonista Azzurra dello Yachting Club Costa Smeralda: nella Penisola ci fu un'eco incredibile per le gare di Newport, in acque americane, nell'estate del 1983. Il team guidato da Cino Ricci si fece conoscere in tutto il mondo, anche se non riuscì mai ad avvicinarsi alla possibilità di vincere la coppa. Quello fu però l'anno in cui tramontò l'impero degli Stati Uniti, sconfitti dalla portentosa Australia II, l'imbarcazione di Alan Bond con le misteriose alette che portò il trofeo dall'altra parte del mondo.

DUE FINALI L'Italia è riuscita a vincere per due volte la Louis Vuitton Cup, la competizione degli sfidanti, quella che consente di accedere alla vera America's Cup contro il defender, il campione in carica. Nel 1992 è stato il Moro di Venezia di Raul Gardini ad accendere la passione degli italiani nelle battaglie di San Diego, in California, prima del brusco risveglio nella finalissima contro l'imbarcazione statunitense: America Cube vinse 4 a 1, tenendosi la coppa nella teca di casa. Nel 2000 è stata la volta di Luna Rossa, al primo assalto dell'ormai ventennale rincorsa al trofeo lanciata da Patrizio Bertelli, mister Prada. Anche quella volta teatro della sfida fu - come oggi - il mare dì Auckland. I defender neozelandesi sconfissero la barca italiana con un secco 5-0. Da allora la coppa è stata in mani svizzere (2003 e 2007), americane (2010 e 2013), prima di tornare in Nuova Zelanda nel 2017.

I NOSTRI GIORNI Ora è di nuovo assalto degli sfidanti - i challengers - con la Louis Vuitton Cup che ormai ha lasciato il passo alla Prada Cup voluta da Bertelli, sempre più innamorato del "match race" che anima la corsa verso la brocca d'argento. Erano tre "sindacati", si chiamano così i team in gara, ma American Magic è uscita schiantata dai primi "Round Robin" nel golfo di Hauraki. Ora sarà finale tra Luna Rossa e Ineos Londra: in tredici sfide (potenziali) al meglio delle sette vittorie si conquisterà la Prada Cup. Gli inglesi sono usciti da grandi favoriti dopo le prime gare e accarezzano il sogno di portare a casa per la prima la volta la coppa persa l'anno di nascita, nel lontanissimo 1851, quando "America" se la portò oltreoceano. Si gareggerà dal 13 febbraio con due match al giorno, sino all'eventuale bella il 22. Luna Rossa negli ultimi giorni ha mostrato progressi importanti e non ha nulla da invidiare agli agguerritissimi inglesi.

L'APPUNTAMENTO DECISIVO La vittoria della Prada Cup diventerà il trampolino di lancio per arrivare allo scontro chiave, quello col defender New Zealand per l'America's Cup: si entrerà in acqua il 6 marzo, ancora con l'obiettivo di arrivare a sette vittorie. Servono ancora tanti tasselli per costruire l'impresa ma l'equipaggio guidato da Max Sirena se la può giocare sino in fondo con i - pur temibilissimi - avversari che incontrerà nella battaglia navale del Golfo di Hauraki. Gli appassionati italiani potranno gustarsi lo spettacolo che purtroppo va in onda nel cuore della notte per ovvie ragioni di fuso orario. E la Sardegna avrà un motivo in più per soffiare sulle vele di Luna Rossa: una vittoria potrebbe portare la competizione nell'Isola nel 2025. Un sogno che accenderebbe su Cagliari le luci della ribalta da tutto il mondo per un business da centinaia di milioni di euro. Sarebbe la splendida ricompensa dopo gli eventi Round Robin nelle acque sarde bruciati dal Covid la primavera scorsa e soprattutto per un progetto che ha preso vita proprio nel Golfo degli Angeli. Per ora è solo un sogno, ma sognare non costa nulla.
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