Sabato 4 dicembre all’ospedale Santissima Trinità di Cagliari è stata una giornata storica. Nel reparto di Ginecologia e ostetricia alle 21.15 è nata Elena la prima nascita nella nuova vasca che permette alle donne di effettuare il travaglio in acqua. Il nuovo metodo, inaugurato appena alcuni giorni prima, consente alle future mamme un travaglio rilassato e confortevole. Rispetto alle modalità tradizionali di espletare il parto, l'immersione in acqua calda migliora il rilassamento muscolare e riduce le contrazioni uterine che sono all'origine del dolore.

Il primo parto in acqua al Santissima Trinità di Cagliari (foto concessa)
Il primo parto in acqua al Santissima Trinità di Cagliari (foto concessa)
Il primo parto in acqua al Santissima Trinità di Cagliari (foto concessa)

Da un punto di vista pratico, la futura mamma si trova parzialmente immersa in una vasca piena d'acqua, riscaldata a circa 37° C, dove è libera di assumere le posizioni che preferisce per affrontare le contrazioni uterine. Nella fase conclusiva del parto, il neonato passa direttamente dal liquido amniotico all'acqua, quindi viene portato in superficie e dato in braccio alla madre. Il parto in acqua favorisce nella gestante il raggiungimento di una sensazione di benessere: durante il travaglio, il calore e l'immersione nella vasca può accelerare la dilatazione della cervice uterina, oltre a ridurre la tensione muscolare e generale.

Il Santissima  Trinità si è dotato di una vasca per rendere più naturale possibile il parto per le future mamme, ampliando in questo modo la scelta delle donne al momento del travaglio su ciò che reputano più adatto per vivere un momento così straordinario. ​Il parto in acqua rende più dolce il travaglio, allevia i dolori e accompagna, senza traumi, il bambino nel suo passaggio dal canale del parto al mondo esterno.

Il reparto di Ginecologia del presidio cittadino, diretto Eleonora Coccollone, costituisce un'eccellenza nel panorama della sanità sarda e ha ricevuto per diversi anni il bollino rosa da parte dell'osservatorio Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna) come "ospedale a misura di donna".

La struttura è dotata di 24 posti letto ordinari e di 5 posti letto di Day Surgery sui quali ruotano oltre 2000 ricoveri l’anno, con una degenza media molto bassa e un turnover molto elevato. Da oltre 10 anni, il team dell'UO adotta la filosofia dell’ "Ospedale Aperto", permettendo ai familiari di stare vicino alle donne ricoverate per tutto il tempo che lo desiderano e alle mamme di entrare da subito in contatto con il nuovo nato (rooming in).

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