La musica pop secondo Corrado Rustici
Il musicista napoletano che ha lavorato con alcuni tra i più grandi artisti italiani e stranieri si racconta nel libro “Breviario del produttore discografico”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il suo nome non è noto al grande pubblico eppure è finito decine di volte ai primi posti della classifiche di vendita dei dischi grazie alle sue produzioni. Artisti come Zucchero, Elisa, Negramaro, Ligabue, Francesco De Gregori, Renato Zero, Tazenda, Loredana Bertè, Whitney Houston, Aretha Franklin e tanti altri si sono affidati alla sua creatività e al suo talento. Corrado Rustici è uno dei più grandi produttori italiani. Vive da anni in America e nell’ambiente musicale è conosciuto non solo per i suoi lavori come solista, ma soprattutto per aver lavorato a decine di dischi che hanno venduto decine di milioni di copie.
Qualche settimana fa ha dato alle stampe un libro che si intitola “Breviario del produttore artistico”, un viaggio nel suo lavoro con decine di aneddoti sulle collaborazioni, sulla fase creativa, sulla scrittura, sugli arrangiamenti, sulle amicizie. Racconta le trasformazioni nel mondo nella musica. «Siamo nel mezzo di un altro cambiamento storico – scrive nell’introduzione – che aspira a incorporare e trascendere i linguaggi e le discipline necessarie per comunicare nuove visioni artistiche. Lo streaming (o il download) di file musicali sono solo il sottoprodotto di una filosofia e di una visione che riflette le condizioni attuali di un mondo sempre più connesso. Un mondo in cui tutti i cambiamenti culturali, sociali, politici, spirituali e artistici avvengono a una velocità sempre maggiore».
Musica, tecnologia e democrazia artistica
Secondo il musicista napoletano la tecnologia ha provocato una «democratizzazione di mezzi digitali che ha permesso al grande pubblico di approcciarsi ai mezzi e alle tecniche di produzione, ma ha anche diffuso l’illusione di una democrazia artistica». Il produttore non spende buone parole per lo stato attuale dell’industria musicale. Parla di una scena affollata di fabbricanti di note (anche molto abili), da pochi artigiani della musica e da rari artisti. Non mancano le frecciate sulle gestione del mercato della musica popolare. Rustici dipinge un paesaggio culturale a tinte decisamente fosche in linea con quanto affermato di recente dal promoter Claudio Trotta. «La maggior parte della produzione discografica destinata al largo consumo – ha scritto sulla sua pagina Facebook il patron dell’agenzia Barley Arts - non è attualmente frutto di creatività di compositori, utilizzo di strumenti musicali (inclusa la voce umana) e musicisti che li suonano. Così ovviamente e consequenzialmente la maggior parte degli spettacoli che la rappresenta per un pubblico pagante. Sarebbe giusto definire tutto questo in maniera diversa dalla musica sia riprodotta che live, così come non definiamo nella stessa maniera il calcio e il subbuteo». Secondo Corrado Rustici «oggi, le aspiranti star della musica popolare sono, quasi tutte, impegnate a creare “Gif musicali”, facilmente riconoscibili dall’ascoltatore, il quale – a sua volta – le usa per condividere-sottolineare le proprie emozioni, sotto forma di piccoli “meme musicali” (non a caso l’industria discografica vede come sua salvezza economica la piattaforma TikTok, il che mi lascia ancora più esterrefatto)».
Il produttore e l’artista
A partire dalla fine degli anni Ottanta Corrado Rustici ha contributo a far fare un deciso salto di qualità al pop e al rock italiano. Dopo un’esperienza a Londra negli anni Settanta si è trasferito negli Stati Uniti dove ha collaborato a lungo con Narada Michael Walden (che ha scritto la prefazione del disco). Parlando del suo lavoro dice: «In generale, il produttore musicale è responsabile di supervisionare e guidare l’intero processo di registrazione, dalla pre-produzione alla post-produzione, per garantire che il prodotto finale sia il migliore possibile», mentre l’artista «deve mettere il proprio cuore e la propria anima nella propria arte, comunicando emozioni e sensazioni autentiche. In questo modo, si può evitare di creare opere preconfezionate e si può invece creare arte vera e propria, che rispecchi l’individualità e la creatività dell’artista».
Talento, creatività e sperimentazione
Corrado Rustici, dopo le prime esperienze nel rock progressivo con alcune band italiane, si è trasferito da Napoli a Londra e infine negli Stati Uniti. Ha lavorato a lungo con Caterina Caselli producendo tra gli altri i Negramaro e Elisa, quando ancora non erano famosi. Lo sono diventati anche grazie al grande lavoro del musicista campano. Una delle collaborazioni più proficue resta senza dubbio quella con Zucchero Fornaciari (dischi Zucchero & The Randy Jackson Band. Oro incenso e birra, Miserere, Spirito di vino è tanti altri), uno dei cantanti italiani più conosciuti nel mondo. Come produttore ha lavorato inoltre con Eric Clapton, Jeff Beck, Luciano Ligabue, Luciano Pavarotti, Negramaro, Paul Young, Pino Daniele, PFM, Sheila E, Stevie Ray Vaughn. Numerose le collaborazioni come musicista insieme a Aretha Franklin, Allan Holdsworth, George Benson, George Michael, Herbie Hancock, Narada Michael Walden, Phil Collins e Whitney Houston.