Meglio troppi che pochi, gli imbucati dell’ultimo minuto non sono sgraditi, di rigore baci e abbracci. Ma anche no: sarebbe preferibile ridurre al minimo le presenze, accogliendo solo i familiari stretti e cancellando tutti gli altri, e limitare allo stretto indispensabile i gesti di affetto. Anche se tutti fossero vaccinati.

Cambiamenti radicali

In soli due anni il mondo è stato stravolto e le abitudini consolidate nel corso di centinaia di anni non sono rimaste immuni alla rivoluzione. Il Covid-19 ha abbattuto solide certezze, spezzato legami inscalfibili, minato alla base la socialità propria dell’Uomo e, molto più banalmente, cambiato alla radice anche le consuetudini alla base di appuntamenti radicati quali le feste natalizie, con le cene i pranzi e i ritrovi conviviali allargati. Appena nel 2016 il quotidiano statunitense Wall Street Journal e il blog Mr Porter declinavano le buone regole che il padrone di casa avrebbe dovuto seguire nel caso decidesse di organizzare un “Natale party” o una cena di fine anno tra le sue mura domestiche: invitare preferibilmente un alto numero di ospiti, così da consentire una maggiore diversità di argomenti e ridurre eventuali tempi morti e silenziosi; accettare ospiti portati da altri ospiti, perché la loro voglia di presenziare alle feste è indice di allegri; mixare età e professioni; far sì che a tavola ciascuno vedesse e potesse parlare con chiunque altro, dunque evitare le distanze eccessive. Cinque anni dopo, quel programma è carta straccia, sostituito per necessità da un promemoria giocoforza minimale. Aboliti gli estranei, anche se mezzo parenti; ingressi centellinati e consentiti ai soli consanguinei stretti, magari vaccinati o forniti di green pass; baci e abbracci quanto basta, brindisi il giusto, tavola con posti ben individuati e a distanza di sicurezza, mascherine a portata di mano, poco dopo mezzanotte arrivederci e grazie a tutti. La pandemia non consente deroghe.

Mascherine in vendita all'interno di una farmacia (Ansa)
Mascherine in vendita all'interno di una farmacia (Ansa)
Mascherine in vendita all'interno di una farmacia (Ansa)

Si esagera, ma neanche troppo. La regola per trascorrere un Natale tranquillo, ma anche il Capodanno e tutte le feste, oggi è diversa. La campagna di vaccinazione con la somministrazione della terza dose è in pieno svolgimento, ma tanti italiani ancora devono ricevere la prima; per i più giovani l’immunizzazione è ancora lontana, i no vax sono milioni, il rischio infezione è dietro l’angolo. L’Italia non è in zona rossa come nel 2020, quando la pandemia mieteva vittime a centinaia ogni giorno, ma la curva dei contagi è in risalita e il timore di rendere inutili i passi avanti compiuti sinora è altissimo. Dunque, prudenza e attenzione massime nei giorni che maggiormente spingono alla convivialità. Come fare? Ecco le precauzioni suggerite dagli esperti.

I consigli degli esperti

Se proprio non si può rimandare l’appuntamento al prossimo anno, limitandosi a incontrarsi su Zoom, meglio che tutti i presenti siano vaccinati ed evitino comunque baci e abbracci (Fabrizio Pregliasco, virologo); non invitare chi non è immunizzato soprattutto se a tavola ci sono parenti anziani, e i nipoti è meglio non entrino in contatto con i nonni (Sergio Abrignani, immunologo); non ritrovarsi in più di 6-8 e possibilmente utilizzare le mascherine (Francesco Menichetti, virologo). Regole stringenti, non quanto un anno fa, che difficilmente saranno seguite alla lettera. Anche perché nessuno andrà a controllare, contrariamente a quanto accadrà nei ristoranti dove invece di certo i non vaccinati non potranno entrare, dopo l’introduzione del super green pass.

Il bon ton

In ogni caso, pandemia o no, restano valide tutte le regole del galateo nel caso si invitino amici o si vada ospiti in casa altrui. L’ideale, pur vivendo in un mondo digitale, sarebbe spedire un bigliettino con data, orario e indirizzo; bandito il passa parola; mai usare Facebook. Meglio chiedere di eventuali intolleranze alimentari (se padroni di casa) e sorvolare su eventuali portate poco gradite (nel caso si sia ospiti). Portare una bevanda, un dolce, una pianta nel caso si vada in casa altrui; comunque non presentarsi a mani vuote. I padroni di casa dovrebbero tenere le luci basse, il volume della musica ridotto, magari dare un tema alla serata in fatto di abbigliamento, non chiedere agli ospiti di togliersi le scarpe, dare una ripulita a tavolo e pavimento (se necessario) solo a festa terminata e con gli invitati già congedati, evitare di ammassare giacche e cappotti sul primo letto a portata di mano.

Brindisi di fine anno (archivio)
Brindisi di fine anno (archivio)
Brindisi di fine anno (archivio)

Tutto sommato, viste le premesse e la situazione, forse la soluzione migliore è stare a casa, in famiglia. Tra gli affetti più cari. Mai come in questi tempi se ne sente il bisogno.

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