Se il 2020 era stato l’anno delle grandi ricorrenze rossoblù (il centenario della fondazione del Cagliari e i cinquant’anni dello storico scudetto), il 2022 è stato forse l’anno di Gigi Riva. Non per la ricorrenza di qualcosa accaduto in passato, anche se c’è sempre qualcosa da ricordare e che ricorre (ad esempio, nel 2021, c’erano stati i 45 anni dall’ultima partita, il 1° febbraio del 1976), ma per qualcosa che è successo. L’uscita, quasi contemporanea, in libreria della sua unica autobiografia autorizzata e al cinema del docufilm sulla sua vita, hanno rilanciato prepotentemente l’immagine del campione. Che non è più quella dei suoi gol ma, semmai, quella dell’affetto sconfinato della gente nei suoi confronti: i sardi, i tifosi del Cagliari, gli appassionati azzurri, gli sportivi di tutto il mondo. Merito di Gigi Garanzini, che ha raccolto nel libro “Mi chiamavano Rombo di Tuono” il romanzo della sua vita, e di Riccardo Milani, che ha dato una veste cinematografica, con “Nel nostro cielo un Rombo di tuono”, al racconto di un’esistenza che, da un certo punto in poi, è stata indissolubilmente legata alla Sardegna, divenendone parte della storia. E se il libro ha forse deluso, dovendosi confrontare con tanti già scritti prima, spesso più ricchi, la pellicola ha avuto invece un effetto dirompente. Inizialmente distribuita per una settimana soltanto nelle sale sarde, ha avuto un gradimento talmente massiccio da trasformare l’andata al cinema in un vero e proprio pellegrinaggio. E in più d’un caso, chi non aveva prenotato il biglietto, ha trovato la sala piena ed è dovuto tornare a casa.

Gigi Riva accolto dall'applauso del pubblico del "Massimo" all'ingresso in sala per la prima del film (Roberto Tronci)
Gigi Riva accolto dall'applauso del pubblico del "Massimo" all'ingresso in sala per la prima del film (Roberto Tronci)
Gigi Riva accolto dall'applauso del pubblico del "Massimo" all'ingresso in sala per la prima del film (Roberto Tronci)

La “prima”

Fortunati coloro che, come chi scrive, hanno avuto accesso al teatro Massimo per la “prima”, naturalmente il 7 novembre, giorno del 78° compleanno di Gigi Riva. Perché, tra le centinaia di proiezioni, quella resta unica, memorabile e magica. Seduto a metà sala, tra i due figli Mauro e Nicola, le nipoti e quella che è stata la compagna di una vita, Gianna Tofanari, il bomber in persona teneva gli occhi lucidi su quello schermo che gli parlava. Poco prima dell’inizio del monumentale lavoro (due ore e tre quarti), il suo ingresso in sala era stato salutato come un piccolo, atteso miracolo. Pur consapevole di una fragilità emotiva oggi evidente, così come lo era lo strapotere atletico ai tempi in cui giocava, il pubblico lo aveva travolto con un applauso liberato senza il limitatore. In piedi, lo aveva acclamato cercando di rivitalizzarlo con un amore mai venuto meno, semmai spesso tenuto a bada dalla necessità di rispettare la sua riservatezza. Solo nelle sue uscite ufficiali e pubbliche, che si contano sulla punta delle dita, il popolo rossoblù (o sardo, che è quasi la stessa cosa) si era permesso di andare sopra le righe. Ma stavolta era troppa l’urgenza di testimoniargli quell’affetto che è anche permeato di gratitudine. Riva lo sa e sa di meritarlo, anche se non gli piace esibire questa consapevolezza: ha risposto al saluto e si è seduto a vedere - per la prima volta - il film di cui è attore protagonista.

Il cantautore Piero Marras: tra i suoi successi "Quando Gigi Riva tornerà" (archivio US)
Il cantautore Piero Marras: tra i suoi successi "Quando Gigi Riva tornerà" (archivio US)
Il cantautore Piero Marras: tra i suoi successi "Quando Gigi Riva tornerà" (archivio US)

Il ritorno

Eppure in quel momento, in sala, si è avuta la sensazione che si stesse avverando ciò che cantava Piero Marras in quel brano - “Quando Gigi Riva tornerà” - che piacque tanto anche a “Rombo di Tuono” e che il regista usa nel finale del film, in una delle scene di maggiore impatto. “Sì, è stato davvero come tornasse”, confessa il cantautore nuorese, naturalmente presente al “Massimo” e che ammette di aver pensato che Riva non sarebbe andato al teatro. “Sembrava impossibile, so quanto è schivo ma lui ha accettato il sogno. È il guerriero che torna, un segno: è stato un bel momento”. Due ore dopo, quella musica risuonava nella sala: “Trovo che sia stata molto bella l’immagine finale con la canzone, lui che passa con la Ferrari e saluta tutti. Ho notato una certa commozione, il senso di un sogno un po’ felliniano che si avvera. Non dovrei dirlo io, ma è stato uno dei momenti che ho apprezzato di più del film. Un bel film, perché ci riguarda tutti e, anche se non tutto mi è piaciuto, per me che ho vissuto i tempi dell’Amsicora è bello da riguardare”.

Il regista Riccardo Milani al cinema Notorious prima della proiezione del suo docufilm (archivio US)
Il regista Riccardo Milani al cinema Notorious prima della proiezione del suo docufilm (archivio US)
Il regista Riccardo Milani al cinema Notorious prima della proiezione del suo docufilm (archivio US)

La canzone

Piero Marras è stato coinvolto dal regista prima delle riprese e del montaggio: “E lo ringrazio. Anzi sembra quasi che il film prenda spunto dalla canzone, con lui che appare così com’è oggi, mantenendo la sua bella dignità. E poi Riva è uno di quelli che ci ricorda un mondo passato ma che forse c’è ancora”. La sua è una canzone allegorica, che parla di speranza: “Guardate come anche la semplice notizia dell’arrivo di Ranieri abbia risvegliato l’entusiasmo: forse la squadra di calcio è ancora l’unica cosa che ci fa sognare. È la sola speranza che cambi qualcosa, perché in fondo l’unico a cambiare qualcosa, non soltanto per la città ma per la regione, l’unico è stato lui”. E quel giorno lui era lì, commosso, umano e maestoso: “Lui è l’eroe di cui abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di poesia e di personaggi come lui: se ci togliete il sogno dove andiamo?”.

Quando Gigi Riva Tornerà (P. MARRAS)

Quando Gigi Riva tornerà
non ci troveranno ancora qua
con la vita in fallo laterale
e il sorriso fermo un po' a metà
tornerà la voglia di sognare
quando Gigi Riva tornerà

Quando Gigi Riva tornerà
torneremo tutti in serie A
dopo tanti calci di rigore
troveremo insieme l'umiltà
per ricominciare con più cuore
quando Gigi Riva tornerà

Crescerà la solidarietà
ci sarà un po' più di umanità
e sapremo piangere davvero
quando il sogno ci confermerà
che non passerà più lo straniero
quando Gigi Riva tornerà

Su, su, su, su
come gli alpini
niente più paura ormai ci fa
Su, su, su, su
che siamo i primi
Tutti insieme verso il sole
tutti insieme verso il sole

Quando Gigi Riva tornerà
la partita ricomincerà
grideremo insieme, "Italia, Italia"
e patetico non sembrerà
stretti in questo sogno che ci ammalia
quando Gigi Riva tornerà

Una grande festa si farà
e la banda ubriaca suonerà
per intero l'inno nazionale
zumpa, zumpappera e zumpappà
Dio, ce ne sarà da raccontare
quando Gigi Riva tornerà

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