Se 265 euro vi sembran pochi. Non lo sono, e questa è la cifra le famiglie italiane possono arrivare a risparmiare sulla spesa per il gas utilizzato per il riscaldamento della propria casa nel prossimo inverno, per merito (o a causa) delle nuove regole decise dall’ormai ex Governo Draghi.

Ammesso che l’estate finisca, e invece i meteorologi continuano ad andare di proroga in proroga, il che ci fa risparmiare ancora di più e, soprattutto, fa incassare meno denaro alla Russia di Putin grazie ai consumi ridotti di gas procurati dalle alte temperature fuori stagione di questo periodo. Più il buon clima dura, più alto è il risparmio.

Ma il meteo è qualcosa su cui l’uomo non può intervenire, se non rovinando il clima giorno dopo giorno con l’inquinamento, senza avere una via di rientro dai guasti provocati. SosTariffe.it e Segugio.it hanno condotto una ricerca sui possibili risparmi finali dei consumatori proprio in base alle nuove regole sul riscaldamento, concludendo dunque che ogni famiglia italiana può arrivare a risparmiare 265 euro in un anno sulla spesa per il gas.

Per molte famiglie, paradossalmente, è ossigeno, ma lo è soprattutto per il Paese, se si moltiplicano questi 265 euro per iol numero delle famiglie italiane, che sono 25 milioni 700mila. Viene fuori un risparmio di alcuni miliardi di euro nell’inverno che si avvicina (anche se non si nota, non ancora): soldi che rimangono nei nostri forzieri e non entrano in quelli russi, dai quali escono i fondi che finanziano la guerra d’invasione in Ucraina.

Difficile essere più precisi di così, considerati che questi 265 euro a famiglia sono il picco massimo del risparmio, e non la media.

Più in particolare, lo studio delle due associazioni prevede che un single – grazie alle nuove norme più restrittive per quanto riguarda i riscaldamenti domestici – consumerà durante l’inverno un’ottantina di Smc (Standard metri cubi) di gas, con un risparmio di 163 euro.

Il risparmio per una coppia in metri cubi sarà di 100, in euro di 204. Una famiglia di quattro persone utilizzerà 130 Smc di gas in meno, ed è così che viene fuori la cifra di 265 euro di risparmio in un anno. Il che non è poco, oltretutto se si considera il risparmio totale del Paese in questa guerra dei prezzi del gas legata, spesso a sproposito, al conflitto in Ucraina.

Tutto questo, grazie al Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas, che ora è legge dello Stato: prevede il ritardato utilizzo dei termosifoni rispetto al consueto calendario e per un’ora in meno ogni giorno. In questo modo, è stata la logica utilizzata dal Consiglio dei ministri presieduto da Mario Draghi, la cui scia sarà seguita anche dall’attuale premier Giorgia Meloni, le famiglie italiane non dovranno rinunciare a scaldarsi, ma lo faranno un po’ meno e con temperature appena meno confortevoli.

Il Piano nazionale prevede in particolare che i termosifoni potranno essere accesi otto giorni dopo rispetto a quel che accadeva negli scorsi anni, e si dovranno disattivare sette giorni prima. Già detto che resteranno in funzione un’ora in meno ogni giorno, il Piano disciplina anche la temperatura nelle case: prima erano previsti 20 gradi, che ora scendono a 19, ma ci sono due gradi di tolleranza e quindi si potrà arrivare a 21. Certo, se arriva una gelata fuori dagli abituali standard, ai Comuni rimane il potere di incrementare i limiti previsti dalla legge, ma dovranno motivarlo: appunto, con una particolare rigidità del periodo freddo all’interno della stagione.

Se dovesse accadere, più che sulle temperature i sindaci agiranno sulle leve che controllano il periodo in cui è consentito utilizzare il riscaldamento e, eventualmente, il numero di ore giornaliere dell’utilizzo, ma per periodi limitati e in caso di temperature più rigide del normale. Se così non sarà, le regole rimangono quelle del Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas.

Sarà così per tutti? Se si parla di famiglie, sì, e anche di luoghi di lavoro. Queste nuove norme, però, non dovranno essere applicate in alcuni luoghi come ad esempio gli ospedali, ma il discorso vale anche per gli asili, le piscine e per gli edifici che ospitano attività industriali o artigianali, ma in quest’ultimo caso dovranno ricevere una deroga specifica.

Poi, certo, all’interno di quanto stabilisce la legge sul Piano nazionale rimangono i “trucchi” per risparmiare ulteriormente sui consumi di gas. Sostariffe.it e Segugio.it forniscono alcune “dritte” per spendere qualche euro in meno e la prima, banalmente, è pagare di meno la fornitura di gas. Certo, il prezzo non lo fa il consumatore, che però può dedicare un po’ del suo tempo per documentarsi sulle tariffe proposte da singoli fornitori e scegliere quello più conveniente.

Il prezzo di approvvigionamento per gli operatori è lo stesso per tutti, ma quel che può variare è il “ricarico” applicato sulla rivendita del combustibile.

Le due associazioni consigliano anche di curare la manutenzione della caldaia a gas, in modo che sia più efficiente, senza escludere di sostituire un impianto molto vecchio con uno nuovo, più efficiente: considerato il prezzo del gas, è un investimento che si può “ammortizzare” in tempi non lunghi e che farà risparmiare per molti anni, a prescindere dal prezzo del gas.

Se poi si acquista un termostato controllabile attraverso il cellulare, è possibile tenere la casa appena tiepida quando si è fuori e innalzare la temperatura quando prima di affrontare il percorso per tornarvi.

Sembra niente, invece sono soldi che rimangono in tasca. Se poi si isola meglio la casa, per evitare dispersioni termiche, sono molti soldi.

Se, infine, usiamo la caldaia anche per scaldare l’acqua che utilizziamo per fare la doccia (da preferire al bagno per quanto riguarda i consumi di energia e acqua), si può impostare una temperatura un po’ più bassa: la misceleremo meno con l’acqua fredda, e la bolletta energetica familiare se ne accorgerà.

E “buttiamo” subito la pasta, quando l’acqua bolle, senza sprecare tempo. Il tempo è gas, e il gas è denaro.

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