Il problema Statale 554 (mole di auto giornaliera imponente, incidenti, file, rallentamenti, assenza di barriera spartitraffico centrale) riguarda tutti i centri della cinta metropolitana di Cagliari ed è ben noto al sindaco di Selargius perché «solo la nostra via Roma», strada di collegamento interna e centralissima, «accoglie il passaggio di 2mila veicoli all’ora nei momenti di punta: a pranzo e dopo le 17», spiega Gigi Concu. Il suo collega Tomaso Locci, primo cittadino di Monserrato, chiede da tempo che la strada diventi urbana riducendo i limiti di velocità e realizzando svincoli e passaggi utili a mettere in connessione le varie parti del centro abitato (richieste espresse sul sito dell’Unione Sarda qualche giorno fa); Concu è d’accordo, ma ha dubbi sull’ipotesi di costruire una nuova striscia di asfalto a quattro corsie, più moderna e funzionale, oltre l’attuale strada, creando un anello maggiormente ampio. «Ora bisogna sistemare quella che c’è, poi potremo pensare all’altra».

Gigi Concu, sindaco di Selargius (archivio)
Gigi Concu, sindaco di Selargius (archivio)
Gigi Concu, sindaco di Selargius (archivio)

Cosa la lascia perplesso, sindaco?

«I calcoli attuali indicano in 500 milioni di euro la spesa prevista tra espropri, costruzione, realizzazione dei raccordi verso i vari centri abitati. Si consumerebbe tanto territorio continuando ad asfaltare e distruggendo l’agricoltura: siamo sicuri serva un’altra strada? In Sardegna diminuisce il numero di abitanti, non c’è paese che cresca. Studi universitari specifici a partire dal 2008 dicono che ammodernare l’attuale 554 soddisferebbe le esigenze per oltre trent’anni. E mentre qui ancora oggi si parla di metropolitana di superficie, come capita da quando ero studente, a Dubai volano coi droni».

Un recente schianto mortale sulla 554 (archivio)
Un recente schianto mortale sulla 554 (archivio)
Un recente schianto mortale sulla 554 (archivio)

Però è opinione comune che la Statale non sia adeguata alla mole di traffico odierno e alle esigenze chi la percorre. Non è così?

«Il punto è che su questa strada si riversano i pendolari in arrivo da Sinnai, Settimo e Maracalagonis, ma anche il traffico proveniente dal Sarrabus e che percorre la Statale 125 e la 554 bis. Tutte auto che vanno verso Cagliari, in via San Benedetto e in piazza Matteotti. Il progetto originario, quello del 2008 che prevedeva una grande via di collegamento senza semafori, era corretto. Doveva unire Margine Rosso, saltando tutti i centri abitati, con l’Asse mediano, la Statale 131 e il Poetto. E il centro di Cagliari. Evitava ai paesi di sopportare la grande mole di traffico, detta “di attraversamento”, diretta verso il capoluogo, che a sua volta si sarebbe salvato dall’intasamento del centro. La circolazione doveva convergere verso i grandi parcheggi di scambio come quello delle ferrovie in piazza Matteotti, perché Cagliari è ancora una città a misura di uomo e se si lascia l’auto nel punto giusto ci si può muovere a piedi».

Traffico bloccato sulla Statale 554 a causa di un incidente (archivio)
Traffico bloccato sulla Statale 554 a causa di un incidente (archivio)
Traffico bloccato sulla Statale 554 a causa di un incidente (archivio)

E quell’ipotesi che fine ha fatto?

«Siamo a un punto morto, è ancora tutto in fase di progettazione. I tempi biblici delle opere pubbliche hanno lasciato tutto fermo. O ci si mette la testa sopra e ci si concentra sull’opera con un crono programma preciso, o l’opera non ci sarà mai. Da anni non abbiamo più tenuto incontri per sapere qualcosa».

E i milioni di euro stanziati per realizzare i lavori?

«Bloccati. Ne sono disponibili 250».

Com’è possibile?

«La presidenza della Regione si occupa del progetto di una Statale come la 554 senza avere una struttura tecnica adeguata. Hanno tolto il lavoro all’Anas che invece ha una sua struttura a livello nazionale: si occupa di strade per sua natura e ha i progettisti necessari».

E quindi che intendete fare?

«Attendiamo la convocazione da parte del presidente della Regione, Christian Solinas. Abbiamo chiesto un confronto urgente con la partecipazione di tutti gli enti interessati. Ma la 554 ha creato problemi a tutti i governatori».

Qual è la soluzione ipotizzata da voi sindaci del territorio?

«L’Anas ha stabilito una percorrenza media della strada di circa 90 chilometri orari: forse è meglio che diventi una via urbana. L’aumento dei limiti di velocità sta causando problemi ai Comuni. In passato Selargius è arrivata a ridosso della Statale con le abitazioni e la zona industriale: una strada come quella attuale, che necessita di adeguate fasce di rispetto e sicurezza, precludere l’accesso diretto al paese dalle aree produttive e artigianali. La 554 è un aiuto per chi la percorre ma un problema per chi vive lì vicino. Doveva essere una zona permeabile, è diventata impermeabile. Una grossa barriera di asfalto che crea problemi quando la si deve attraversare».

Un'auito ribaltata sulla Statale 554 (archivio)
Un'auito ribaltata sulla Statale 554 (archivio)
Un'auito ribaltata sulla Statale 554 (archivio)

Ma serviva proprio per scavalcare i centri abitati e mettere in collegamento rapidamente tutta l’area metropolitana.

«Viaggiare a 60 o a 90 chilometri orari in una strada così corta non fa una grossa differenza. Da Margine Rosso sino al raccordo per la Statale 195 percorrerla con l’andatura più elevata fa guadagnare solo 3 minuti. Se invece tutto è fluido, cioè senza i semafori e le file di auto, con le rotatorie e gli scavalchi adatti come ha deciso di fare Quartu, sarebbe tutto molto più fluido, lineare e veloce. Diventerebbe come l’Asse Mediano. Andare da via Peretti al Poetto a 70 chilometri orari o a 90 cosa potrebbe cambiare? Maggiore velocità significa solo più rumore provocato dai motori delle auto e più fastidi per chi abita nelle case vicine. Un fastidioso inquinamento acustico. Ma il progetto è fermo».

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